In trincea negli ospedali ci sono anche i lavoratori in appalto che tutti i giorni si occupano delle pulizie e della ristorazione. Come i medici e gli infermieri sono lavoratori che contribuiscono a far funzionare le strutture ospedaliere fornendo quei servizi che permettono ai pazienti di mangiare e vivere in ambienti puliti.
Anche a loro mancano i dispositivi di protezione individuale e per questo non sono al riparo da possibili contagi come non lo sono i loro familiari quando, finito il turno di lavoro, tornano a casa. In questa nota molto dura, i sindacati Filcams-Cgil Genova e Liguria, Uiltucs-Uil Liguria, e Uiltrasporti Liguria, chiedono al Presidente della Regione Giovanni Toti di intervenire subito e minacciano un esposto in Procura.
“Cerchiamo di capirci per bene, Presidente. Sono settimane che, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali di categoria, trasmettiamo per conoscenza a lei, alla Prefettura e alla Protezione Civile, tutte le diffide, le comunicazioni e le denunce che abbiamo fatto alle Direzioni Sanitarie degli ospedali genovesi, per attenzionarVi la drammatica situazione in cui si trovano ad operare le lavoratrici e i lavoratori che svolgono in appalto attività di pulizia, sanificazione, ristorazione e trasporto pasti nei nostri ospedali. Prima si stabilisce da protocollo che per chi pulisce le degenze degli infetti, o sospetti tali, non sarebbe più necessaria una mascherina con filtro FFP2 o FFP3, bensì ne basterebbe una chirurgica, contrariamente a quanto stabilito in precedenza. Tale procollo deriva da un rapporto del ISS del 14 marzo, stessa data in cui le parti sociali hanno siglato il procollo per la tutela della salute dei lavoratori nell’emergenza sanitaria attuale, in cui di contro si stabilisce la necessità di distribuire idonei DPI ai lavoratori e l’astensione dal lavoro laddove non ci siano le condizioni di sicurezza. Poi le sue dichiarazioni alla stampa in merito alle mascherine chirurgiche che non servono a proteggersi dal Coronavirus, informazione non nuova per tutti i lavoratori, soprattutto per chi opera in appalto negli ospedali. La abbiamo già informata che le aziende in appalto hanno serie difficoltà a reperire le mascherine FFP2 e FFP3 per i loro dipendenti e stanno facendo, anche su nostro input e su nostre sollecitazioni, il massimo che potevano fare.
Questi lavoratori non possono sospendere il loro prezioso servizio essendo un servizio pubblico essenziale.
Cosa dobbiamo fare affinché prenda provvedimenti a tutela di lavoratori che, come tutto il personale sanitario, continuano a gravitare all’interno dei reparti e delle camere di degenza esponendosi ad un elevatissimo rischio contagio? Quando pensate di fornire anche a loro mascherine idonee a proteggersi, evitando così anche il possibile contagio dei loro familiari, dei cittadini che incontrano su mezzi pubblici o nei supermercati?
I lavoratori e le organizzazioni sindacali pretendono una risposta chiara e immediata.
Nei prossimi giorni, non escludiamo azioni pesanti, siamo pronti anche ad un esposto in Procura della Repubblica. Queste persone vanno tutelate come fossero parte integrante del sistema sanitario perché non si esternalizzano i servizi per poi potersi lavare le mani sull’ incolumità e sulle condizioni dei lavoratori in appalto. Nei prossimi giorni, le categorie unitarie intendono agire a livello regionale rendendo formale quanto oggi per l’ennesima volta denunciato. Questa volta il suo nome non sarà più inserito per conoscenza, ma sarà il primo nome che comparirà tra i destinatari della missiva.
A fronte di un ulteriore mancato riscontro, la riterremo politicamente responsabile della non curanza che Direzioni Sanitarie e Regione Liguria stanno dimostrando verso l’anello più debole del sistema sanitario pubblico, solo perché in appalto e dipendenti di aziende private.
Ci aspettiamo che affronti la grave problematica rassicurando pubblicamente questi lavoratori e dichiarando quindi che anche loro, a fronte dell’arrivo in Regione di mascherine dedicate al personale sanitario, saranno contemplati tra i destinatari dei DPI. Il loro lavoro che svolgono è prezioso e va tutelato.
*L’appello è firmato da Filcams-Cgil Genova e Liguria, Uiltucs-Uil Liguria, e Uiltrasporti Liguria
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