Gianni Pastorino (Linea Condivisa) – Coronavirus, chiesti chiarimenti ad ALiSa su test anticorpi effettuati da laboratorio privato genovese: “Da Locatelli risposte urgenti. Scelta non condivisibile sul piano etico, e che solleva dubbi procedurali e scientifici”
Genova – In un momento di sforzo da parte di tutti, dove l’urgenza è trovare i dispositivi di protezione individuale e vediamo anche i comitati impegnati a raccogliere fondi per questa dura battaglia contro il Covid-19, non ha fatto certo una buona impressione la scelta, per quanto lecita, di un istituto privato di proporre esami a pagamento per stabilire la positività al Coronavirus. E stamattina il consigliere regionale Gianni Pastorino, in un comunicato Chiede chiarimenti ad ALISA: «Abbiamo posto a Locatelli diversi quesiti. Anzitutto: prima di procedere con il privato, ALiSa si è confrontata con i laboratori pubblici per comprendere se potessero effettuare queste analisi? Sono stati sentiti i responsabili dei laboratori e il Direttore Generale di ASL3? E poi: come sarà coinvolto il sistema sanitario pubblico, visto che pare non esserci ancora un accordo fra laboratorio privato e ASL per la comunicazione e la gestione dei casi positivi? – chiede Pastorino -. Questo è un punto importante, perché non ha alcun senso effettuare i test senza la centralizzazione del dato. Va esattamente contro il concetto di analisi epidemiologica della malattia e conseguente pianificazione strategica sul territorio. Impensabile che i dati, se attendibili, rimangano soltanto a disposizione del medico curante e del singolo individuo».
I rilievi riguardano anche la validità scientifica degli esami e le stesse procedure con cui vengono effettuati. «Il test sugli anticorpi non sostituisce il tampone, lo afferma chiaramente anche lo stesso laboratorio privato che effettua le analisi ematiche. E molti esperti sono dello stesso avviso: il riscontro diretto ottenuto dal tampone è imprescindibile – puntualizza Pastorino, che pone l’accento anche sui limiti che andrebbero rispettati -. Si tratta di prelievi effettuati presso il domicilio dei richiedenti: è evidente che l’iniziativa si pone in contrasto con le disposizioni del Governo circa l’isolamento. Quindi, quali sono le misure messe in atto per garantire l’incolumità degli operatori sanitari e delle persone sottoposte a prelievo? Che poteri avrà ASL per esercitare il monitoraggio sulle procedure, considerato che i privati non sono funzionari pubblici? Su tutto questo chiediamo a Locatelli risposte urgenti».
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta