Roma – Davanti alla proroga delle misure restrittive per il contrasto all’epidemia di Coronavirus, le ipotesi sulla scuola al vaglio del Governo prevedono due strade.
La prima, se i ragazzi torneranno sui banchi entro il 18 maggio, prevede per il MIUR la possibilità di stabilire con ordinanza “la definizione delle modalità dell’eventuale recupero degli apprendimenti per gli alunni delle classi intermedie delle istituzioni scolastiche di tutti i cicli di istruzione, relativi all’anno scolastico 2019/2020, nel corso dell’anno scolastico successivo a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.
Cioè: si permetterebbe agli alunni di accedere alla classe successiva, recuperando poi da settembre. Dunque niente bocciati e l’ammissione alla maturità di tutti gli studenti.
Se l’emergenza sanitaria consentirà il rientro in aula degli studenti entro il 18 maggio, il Miur potrà stabilire, sempre con ordinanza, la costituzione di commissioni interne per esami di maturità e diplomi. Il ministero potrà anche decidere “per l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione le modalità di costituzione e di nomina delle commissioni, prevedendo la loro composizione con commissari esclusivamente appartenenti all’istituzione scolastica sede di esame, con presidente esterno“.
Se, invece, l’emergenza sanitaria si protrarrà ancora senza consentire il rientro a scuola, il Miur potrà disporre con ordinanza scrutini ed esami telematici. “Nell’ipotesi in cui l’attività didattica in presenza delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non riprenda entro il 18 maggio 2020 ovvero per ragioni sanitarie non possano svolgersi esami in presenza”, si legge, il Miur potrà disporre “la valutazione degli alunni, ivi compresi gli scrutini finali, anche in modalità telematiche”. Inoltre, “per l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”, potrà decidere “l’eliminazione delle prove scritte di esame e la sostituzione con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità e punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni”.
Non è esclusa l’ipotesi dell’eliminazione dell’esame di terza media. A quanto prevede la bozza del dl scuola, infatti, per quanto riguarda le prove dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, il Miur può, con ordinanza, prevedere “l’eliminazione di una o più di esse”, rimodulando “le modalità di attribuzione del voto finale o la sostituzione dell’esame di Stato con la valutazione finale da parte del consiglio di classe, con specifiche disposizione per i candidati privatisti, salvaguardando l’omogeneità di svolgimento rispetto all’esame dei candidati interni”.
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