Genova – Insorge il Coordinamento Autisti USB Liguria che in una lettera di protesta al Ministro dei Trasporti, della Salute e dell’Interno, si scaglia contro le richieste delle Associazioni di categoria dell’Albo dell’Autotrasporto che chiedono ai Capo di Gabinetto degli stessi ministeri alcune “misure tecnico-operative urgenti per assicurare la piena funzionalità delle imprese del settore autotrasporto per conto di terzi” nell’emergenza sanitaria.
A far infuriare il Sindacato, l’uso dell’epidemia “come un alibi” per “calpestare i diritti dei lavoratori, e mettere pesantemente a rischio la sicurezza dei lavoratori e degli altri utenti della strada”. La lettera datoriale infatti, continua USB, “in totale spregio alle condizioni di lavoro degli autisti impiegati nella filiera dell’autotrasporto merci, chiede in modo inaccettabile la deroga alle norme Europee sulle condizioni minime di sicurezza legate ai tempi di riposo, guida e lavoro dei Lavoratori autisti“.
Nel dettaglio, Anita, Assotir, CNA Fita, Confartigiano Trasporti, Confcooperative, F.A.I., Fedit, Fiap, Legacoop, SnaCasartigiani, Trasporto Unito e Unitai, chiedono una deroga temporanea alle norme del regolamento CE 561/2006. In pratica, ci spiega il Coordinamento, “si chiede la deroga alle norme che regolano l’orario di guida, mediante estensione sino ad 11 ore giornaliere e 60 ore settimanali. Questo in totale disprezzo della sicurezza di tutti!! Il documento chiede, inoltre che il riposo dell’autista scenda a 9 ore giornaliere e che il riposo settimanale sia ridotto al minimo“.
Si tratta di modifiche irricevibili che “tentano di forzare la mano per deregolamentare tutto il trasporto merci su strada, in modo spudorato”, continua il Sindacato che poi conclude rilanciando con le sue istanze: “Il Coordinamento lavoratori Autisti mezzi pesanti di USB Liguria rivendica invece l’adozione delle seguenti misure straordinarie per tutelare il personale autista. E cioè l’obbligo di riposo giornaliero notturno presso la propria dimora o struttura alberghiera (con relativo onere a carico del datore di lavoro) e divieto assoluto di pernotto sul mezzo. La riduzione delle ore di guida e lavoro per compensare lo stress causato dall’emergenza sanitaria. L’adozione di misure di prevenzione sanitaria come mascherine obbligatorie e tute protettive a perdere, e la fornitura di guanti e copri calzari. E poi la dotazione sui mezzi di lavoro di contenitore d’acqua di almeno 25 litri e relativo erogatore sapone liquido con disinfettante adeguato. La sanificazione (obbligatoria) della cabina di guida una volta la settimana. E infine la richiesta che i caricatori e gli scaricatori debbano mettere a disposizione degli autisti servizi igienici adeguati“.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.