Bologna – Stanno reggendo all’emergenza le carceri italiane ma occorre maggior attenzione e tutela per il personale di polizia: a più di un mese dalle prime direttive emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, lo scorso 22 febbraio, infatti, sono ben 116 gli agenti risultati positivi al Covid-19.
Per questo la segreteria provinciale del SINAPPE – il Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria – ha chiesto al Direttore della Casa Circondariale di Bologna “Dozza” di sottoporre “tutto il personale di Polizia Penitenziaria all’esame diagnostico del tamponefaringeo per scongiurare il pericolo che vi siano dipendenti positivi al coronavirus, se pur asintomatici. Tale richiesta assume carattere di urgenza a seguito di quanto appreso in questi giorni dalla stampa locale in ordine al numero di medici e infermieri del carcere contagiati dal Covid-19, sembrerebbe anche a causa di indicazioni errate ricevute dai vertici dell’Area Sanitaria”.
E in effetti sono 25, tra medici e infermieri, gli operatori sanitari contagiati alla Dozza mentre, ad oggi, i tamponi effettuati sono stati 150 in totale: 98 sui detenuti e 52 sul personale di polizia.
A preoccupare il sindacato anche la situazione dei DPI: “Siamo, infine, a chiederLe rassicurazioni circa la fornitura dei DPI necessari a prevenire il rischio di venire a contatto col virus, considerato che, in questi giorni, personalità politiche ed organizzazioni sindacali starebbero provvedendo a distribuire al personale di Polizia Penitenziaria alcune mascherine, di cui si spera la S.V. abbia verificato la conformità alle vigenti norme inerenti i requisiti dei dispositivi di protezione individuale“.
Un problema non di poco conto quello della conformità dei DPI viste anche le ultime dichiarazioni del Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che nei giorni scorsi ha comunicato ai presidenti degli ordini provinciali che “il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 mi ha appena informato che le mascherine contenute in involucri che riportavano la dizione maschere Ffp2 equivalenti, inviate dalla Protezione Civile in data odierna agli OMCeO dei capoluoghi di Regione, non sono dispositivi autorizzati per l’uso sanitario dalla Protezione Civile. Vi chiedo, quindi, di sospendere immediatamente la distribuzione e l’utilizzo di quanto ricevuto, informando nel contempo eventuali medici o strutture che ne fossero già in possesso”.
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