Siamo in perenne campagna elettorale, quasi tutta sui social dove si sprecano le polemiche e i battibecchi soprattutto sulle ordinanze che servirebbero a gestire la fase2, quella della ripartenza. Lunedì 4 maggio le maglie dei controlli si allargheranno, i mezzi di trasporto si riempiranno di cittadini che vanno al lavoro, e le aziende ancora ferme protestano perchè ormai la loro situazione economica è in riserva.
I Presidenti di regione sono divisi fra pro e contro il Governo in carica. Il risultato di questo caos normativo è che oggi, complice una bella giornata di sole, molti genovesi sono direttamente passati alla fase 3, quella del liberi tutti. Sono una settantina i sindaci liguri, di centro destra e di centro sinistra, che hanno scritto a Toti esortandolo a non emettere altre ordinanze regionali per evitare di complicare ulteriormente la situazione: “Chiediamo e ribadiamo la necessità di una coerenza istituzionale tra le decisioni assunte dallo Stato centrale e dagli Enti Territoriali.
Di seguito il testo della lettera aperta inviata al Presidente Giovanni Toti.
LETTERA APERTA DEI SINDACI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA
“Da Amministratori Locali, condividiamo l’esigenza e la volontà di favorire al più presto una riapertura, possibilmente anche anticipata, delle diverse attività economiche per permettere la ripresa e il rilancio dei nostri territori, ma chiediamo che questa avvenga di concerto con il Governo e con i Comuni per evitare ulteriore confusione. Di fronte alla situazione di caos normativo venutasi a creare negli ultimi giorni, che non permette al cittadino di conoscere facilmente le misure in vigore e quindi di adottare i comportamenti corretti, invitiamo quindi la Regione Liguria a non procedere oltre con proprie autonome ordinanze nella gestione della Fase 2, privilegiando realismo e senso di responsabilità. In linea con quanto affermato dal Presidente di ANCI, Antonio Decaro, che ha giustamente stigmatizzato il “protagonismo regionale” al quale stiamo assistendo, e in conformità con le Linee Guida indicate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, chiediamo e ribadiamo la necessità di una coerenza istituzionale tra le decisioni assunte dallo Stato centrale e dagli Enti Territoriali. Chiediamo inoltre, alla Regione di mantenere alta l’attenzione sul fronte sanitario, in quanto i dati dell’epidemia riferiti alla Liguria non permettono abbassamenti dei livelli di guardia (il primo di maggio si è registrata la più alta percentuale di crescita di contagiati , +1,63%, con la Lombardia al +0,97% e con la media nazionale al +0,60%)”.
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