Roma – In questa rincorsa a chi dichiara per primo la ripresa dell’attività produttiva, diventa difficile capire cosa c’è da dire di nuovo che non sia già stato detto o scritto. In questa fase dell’emergenza virus, comunque caratterizzata da un’incombente crisi economica per le fasce più fragili, cioè piccole imprese, partite iva, piccoli commercianti, quello che salta all’attenzione è certamente la richiesta di aiuto da parte di FCA, che, dopo aver spostato la sede legale in Olanda, cerca di socializzare i suoi debiti in Italia. Ma non è una novità, dopotutto. Rimane il fatto che molti italiani aspettano la riapertura di lunedì 18 con grande impazienza. Nella conferenza stampa di stasera, Giuseppe Conte ha comunicato quello che molte regioni hanno anticipato ieri.
“Dal 18 maggio possono riaprire bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, estetisti, stabilimenti balneari, a patto che le regioni adottino protocolli di sicurezza e monitorino la curva epidemiologica”. Per poi aggiungere che dal 25 maggio ripartono le “palestre, piscine e centri sportivi” adottando i protocolli di sicurezza. Infine dal 15 giugno, potranno aprire i battenti i cinema e i teatri. Ma il passo saliente della dichiarazione è che ogni regione potrà introdurre “misure ampliative o restrittive” in maniera autonoma. Resta ferma la clausola di salvaguardia dello Stato in caso di risalita delle curva epidemiologica.
Il Premier ha poi aggiunto “Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrebbe tornare a salire. I nostri principi rimangono gli stessi, prima di tutto la tutela della vita e della salute dei cittadini, e non sono negoziabili. Ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase”.
Sulla ripartenza del campionato di calcio il Presidente del Consiglio ha dichiarato che per adesso una data certa non c’è.
AIUTI PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E RISCHIO DI USURA
“Sulla politica industriale è chiaro che dobbiamo intervenire per due aspetti soprattutto: la nostra forza in Ue è il tessuto delle Pmi. Piccolo è bello ma se il piccolo si consolida è ancora più bello. Quindi la prima cosa è cercare di consolidare questi piccoli organismi e favornirne la capitalizzazione. Nel decreto rilancio ci sono tantissime agevolazioni per le Pmi, non credo ne siano mai state cumulate così tante in un decreto”.
Il rischio per chi non riuscirà ad accedere al credito, possibilità non così remota in Italia, di cadere nelle mani dell’usura e quindi della criminalità organizzata. Conte ha sottolineato che il Governo sta monitorando i flussi e predisposto, nel decreto Rilancio, una cospicua garanzia dello Stato è finanziamenti a fondo perduto.
NON SERVIRÀ PIÙ L’AUTOCERTIFICAZIONE
Nel decreto legge si specifica che per muoversi dentro la regione in cui si vive, a partire dal 18 maggio 2020, non sarà più necessaria l’autocertificazione. Permane però il divieto di assembramento e finalmente si potrà far visita a parenti e amici. Per andare in altra regione bisognerà attendere il 3 giugno, anche se resta la possibilità, con l’autocertificazione, per stato di necessità, salute e lavoro di spostarsi tra una regione e l’altra. Il Dpcm specifica che non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti dall’Ue, area Schengen (compresa la Svizzera), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano sempre a partire dal 3 giugno.
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