DICHIARATO LO SCIOPERO PER LUNEDÌ 18 MAGGIO
Genova – Si è concluso da poco l’incontro in Prefettura chiesto da FIM, FIOM, e UILM sulla situazione in ArcelorMittal, chiesto dopo gli sviluppi della riunione di ieri con l’azienda. Al tavolo erano presenti anche il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti.
L’ANTEFATTO
Durante la riunione di ieri tra FIM, FIOM, UILM e azienda, Mittal ha illustrato la richiesta di ulteriori cinque settimane di cassa integrazione ordinaria Covid-19, per tutti i poco più di mille dipendenti dello stabilimento di Cprnigliano,scatenando la reazione dei sindacati: “Le richieste da noi portate al tavolo, di rotazione effettiva del personale e di integrazione salariale, non sono state accettate”, scrivono in una nota.
“Arcelor Mittal Italia. Arcelor Mittal e Ilva in AS, trattano all’insaputa dei lavoratori i futuri assetti del gruppo in Italia e lasciano allo sbando la siderurgia, settore strategico della produzione nazionale. Preoccuparti della situazione chiediamo l’intervento del Governo e ci attiveremo fin da subito per fare presente al Prefetto di Genova, gli estremi di un utilizzo improprio dello strumento cassa integrazione Covid-19. Le aree su cui è situata la siderurgia genovese, dove vige l’Accordo di Programma, non possono essere trascurate e impoverite da una gestione schizzofrenica di Arcelor Mittal. La rappresentanza sindacale unitaria insieme alle organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm dichiara lo sciopero di tutto lo stabilimento a partire dalle 18.00 di oggi, fino alle ore 7.00 di lunedì 18 maggio 2020″.
COSA È SUCCESSO OGGI
Al tavolo in Prefettura, i Sindacati hanno fatto presente le ragioni che li hanno portati a denunciare gli estremi di un utilizzo improprio della cassa integrazione Covid-19: “Alcuni clienti non hanno ritirato i prodotti a causa dell’emergenza Coronavirus – fanno presente -, ma nessun ordine è stato annullato per cui il lavoro può proseguire“.
Così Bruno Manganaro, Segretario generale Fiom Cgil Genova: “Il sindacato crede che questa posizione del Gruppo, non solo per Genova ma per tutti i siti produttivi a livello nazionale, sia quella di risparmiare sul costo del lavoro utilizzando illegittimamente una cassa, quella per Covid-19, che costa meno“.
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta