DOMANI È LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOFOBIA, IL GAY CENTER DENUNCIA: “ADOLESCENTI LGBT VITTIME DI DISCRIMINAZIONI E VIOLENZE, SOLO 1 SU 60 PENSA DI DENUNCIARE”
“Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che l’omosessualità non è più una malattia. Dopo 30 anni – dichiara Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line 800 713 713 e portavoce Gay Center – le persone LGBT, cioè lesbiche, gay, bisex e trans, sono ancora vittime di violenze e discriminazioni. Sono oltre 50 le persone che ogni giorno (e oltre 20 mila all’anno), contattano da tutta Italia il nostro servizio Gay Help Line 800 713 713 o la chat Speakly.org per raccontare le discriminazioni e le violenza che subiscono”.
In linea con i nostri sono anche i dati l’Unione Europea che nei giorni scorsi ha dichiarato che su campione è di 140 mila LGBT europei, il 60% delle coppie non si tiene in mano pubblicamente e il 43% ha subito discriminazione, mentre nel 2012 era il 37%.
Ancora allarmante, secondo la nota di Gay Help Line nell’ultimo anno, è il dato sulle violenze e gli abusi che arriva al 25% con un incremento del 9% rispetto all’anno scorso. Dato che durante l’emergenza Covid-19 è cresciuto sino al 40% per gli adolescenti. Di questi casi meno di 1 adolescente su 60 pensa di denunciare.
Preoccupanti anche i dati della ricerca nelle scuole dove emerge che su un campione rappresentativo di oltre 1.500 studenti (dati in video), oltre il 34% degli studenti pensa che l’omosessualità sia sbagliata ed il 10% pensa sia una malattia mentre il 27% degli studenti non vuole un compagno di banco gay.
Non solo. Analizzando gli altri dati di Gay Help Line dell’ultimo anno, su un campione di oltre 20 mila contatti rileviamo un incremento del 17% dei ricatti e minacce che raggiunge il 28%. Un dato preoccupante che mostra quanto ancora dichiararsi comporti forti rischi per le persone LGBT, ad esempio la perdita del lavoro, l’allontanamento dalla famiglia di origine, l’emarginazione e per questi motivi restano vittime di ricatti e minacce.
Nell’ultimo ano si è verificato anche un incremento del 3% del mobbing sul lavoro che raggiunge il 15%, un dato dovuto alle tutele inesistenti per le vittime LGBT, in quanto le norme antidiscriminatorie sul lavoro sono di fatto inapplicabili. Questo dato ci evidenzia anche che molte coppie lesbiche e gay unite civilmente decidono di non chiedere il permesso di ferie per l’unione per non dichiararsi ai propri datori di lavoro.
Commenta Marrazzo: “Chiediamo al Governo, dopo 30 anni, una legge seria contro l’omofobia, come già esiste in molti altri paesi, che renda l’omofobia un reato e dia sostegni concreti alle vittime come case rifugio e centri antiviolenza per rendere possibili le necessarie denunce”.
La legge contro l’omotransfobia doveva andare in aula a marzo ma la discussione è slittata per l’emergenza sanitaria. Conclude Marrazzo: “Ad oggi non sappiamo ancora quale sarà il testo base alla Camera, ma tutte le proposte di legge presentate, a nostro avviso, non sono sufficienti a garantire misure certe e concrete di aiuto e supporto alle vittime. Quindi, l’annuncio che la legge andrà in aula a luglio ci preoccupa molto, temiamo che possa essere solo uno specchietto per le allodole”.
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