Paga globale, nel mirino della Finanza 16 aziende della cantieristica navale: 19 denunciati per caporalato e frode fiscale

Ancona – Nel corso di un’indagine che è durata un anno, la Guardia di Finanza di Ancona ha scoperto una maxi frode nella cantieristica navale dove sono rimaste coinvolte 16 aziende in subappalto con sede in sei regioni – Marche, Basilicata, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Veneto -, gestite da amministratori italiani e bengalesi.
Alle dipendenze 416 operai pagati col sistema della paga globale, ossia una paga oraria imposta arbitrariamente dal datore di lavoro fuori dai limiti contrattuali dei contratti collettivi nazionali e priva di indennità come malattia e TFR.
Tutto questo per abbattere il costo del lavoro in modo da riuscire ad offrire prezzi ribassati e fuori mercato, e ottenere l’aggiudicazione degli appalti nei maggiori cantieri navali della penisola.
Spesso i dipendenti erano costretti a restituire parte della retribuzione come fosse un vero e proprio pizzo per mantenere il posto di lavoro. Durante alcune perquisizioni in casa di un caporale bengalese, le Fiamme Gialle hanno trovato delle buste con la scritta “da parte del lavoratore per il boss”, che contenevano 40.000 euro in contanti.
Le aziende, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, li alloggiavano in tuguri e li ricattavano con l’arma del rinnovo del permesso di soggiorno. Decine di loro, infatti, sono stati impiegati in orario notturno senza la corresponsione di indennità integrative: una delle aziende con sede a Taranto, in particolare, ha impiegato gli operai molatori per oltre quattro anni, di notte, risparmiando con la frode il pagamento di indennità per oltre 160.000 euro.

Gli indagati a piede libero sono 19, indagati a vario titolo per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, truffa aggravata ai danni dell’INPS e frode fiscale.
Fincantieri è risultata estranea ai fatti.

Simona Tarzia

SULLA PAGA GLOBALE LEGGI ANCHE:

https://fivedabliu.it/2019/11/10/subappalti-fincantieri-straordinari-pagati-in-nero-su-carte-postepay-lo-svela-a-fivedabliu-uno-degli-operai-sfruttati/

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.