Spianata delle moschee: riapre dopo 70 giorni ma c’è tensione a Gerusalemme per l’uccisione di un Palestinese disabile

Gerusalemme – È rimasta chiusa per tutto il periodo del Ramadan l’area della spianata delle Moschee, a Gerusalemme, una restrizione per tentare di arginare la pandemia di Covid-19 che ha interessato anche  il Santo Sepolcro, anch’esso interdetto in occasione delle festività di Pasqua.
Stamattina, dopo 70 giorni, la spianata è stata riaperta al pubblico ma l’afflusso dei fedeli è avvenuto in un clima di forte tensione dopo che ieri, ad uno degli ingressi della Città vecchia, un giovane disabile palestineseIyad Al-Hallaq, del quartiere di Wadi Al-Joz nella Gerusalemme occupata -,  è stato colpito a morte vicino a Bab Al-Asbat dagli agenti della guardia di frontiera israeliana che lo avevano ritenuto un attentatore armato.

Così il canale israeliano “13” secondo quanto riportato dai media locali: “Questa mattina, la polizia di frontiera nella Città Vecchia di Gerusalemme ha sparato e ucciso un palestinese sospettato di portare qualcosa che sembrava una pistola. Quindi le forze di polizia lo hanno inseguito, gli hanno sparato e lo hanno ucciso”. Il canale ha poi sottolineato che “in seguito si è scoperto che il Palestinese non portava una pistola o altre armi, ed era disabile”.
Sulla disabilità dell’uomo, i media locali precisano che l’uomo, “con esigenze particolari, non ha compreso l’ordine della polizia“, aggiungendo anche che stava andando, a piedi, all’istituto educativo per disabili dove studiava“.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.