Omicidio di George Floyd, la protesta arriva alla Casa Bianca e Trump si rifugia nel bunker

Tra i manifestanti arrestati c’è anche la figlia del Sindaco di New York

Minneapolis – Proseguono proteste e scontri violenti negli USA dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, soffocato da un agente di polizia durante un controllo, il 25 maggio scorso a Minneapolis.

Un uomo è stato ucciso a Louisville, nel Kentucky, dopo che la Guardia Nazionale – mobilitata in 15 Stati – ha ‘risposto al fuoco’ per disperdere la folla che si era radunata in strada dopo il coprifuoco. E pare che solo a Louisville siano almeno sette le persone raggiunte da colpi di pistola durante gli ultimi giorni di tafferugli.
Il coprifuoco è stato dichiarato in 
40 città, fra cui Washington, dove i tumulti hanno spinto gli agenti del Secret Service – fra i quali si contano una cinquantina di feriti – a trasferire Donald Trump e la moglie Melania nel bunker sotterraneo della Casa Bianca. L’ultima volta che un Presidente era stato scortato nel bunker risale all’11 settembre 2001 quando a scomparire nei sotterranei era stato il vice presidente Dick Cheney.
Oltre 2.500 gli arrestati durante questo weekend di fuoco, compresa Chiara de Blasio, figlia del sindaco di New York. 

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