Trovati due geni che aumenterebbero il rischio di ammalarsi e di essere soggetti a forme gravi di Covid-19, uno è quello che determina il gruppo sanguigno: avere il sangue di gruppo A, infatti, raddoppierebbe la probabilità di avere bisogno di ossigeno o del ventilatore.
È quanto si legge nello studio europeo coordinato dall’università tedesca di Kiel e pubblicato sul sito medRxiv, che raccoglie i lavori non ancora rivisti dalla comunità scientifica.
Nella ricerca sono stati analizzati i campioni genetici di 1.980 malati di Coronavirus in forma grave e ricoverati in sette ospedali tra Italia e Spagna, studiando l’effetto di oltre 8,5 milioni di variazioni nella struttura dei geni rispetto alla probabilità di sviluppare il Covid-19 e il suo andamento.
Lo stesso tipo di analisi genetica è stata condotta anche su 2.205 donatori di sangue non malati di Covid-19, per cercare i geni e le mutazioni condivise dai pazienti malati più gravemente.
È quindi emersa la probabilità di ammalarsi e di avere una forma grave è influenzata da due mutazioni, una che si trova sul terzo cromosoma e l’altra sul nono. La prima aumenta la probabilità di sviluppare una forma grave di Covid-19 di 1,77 volte ed è collegata al recettore Ace2, quello che apre la strada al virus nella cellula umana. La seconda invece incrementa di 1,32 volte
la possibilità di prendere l’infezione, si trova in quella parte del genoma che determina il gruppo sanguigno e aumenta il rischio di coaguli, una caratteristica tipica di chi ha il gruppo sanguigno di tipo A.
Non è la prima volta che il gruppo A emerge come un possibile fattore di rischio. Un gruppo di ricerca cinese lo aveva già annunciato l’11 marzo scorso. Secondo i ricercatori, tutto ciò spiegherebbe perché il sistema immunitario delle persone reagisce in modo completamente diverso, pur avendo età e stato di salute simile.
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