Genova – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova, al termine di un’indagine lampo conclusa in una settimana, hanno tratto in arresto 4 albanesi ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati sono due fratelli titolari di una pizzeria in Piazza Rossetti, ed un terzo uomo residente a Novara, tutti gravati da precedenti di polizia.
L’attività investigativa, condotta sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Genova, è stata avviata a seguito delle segnalazioni pervenute ai Carabinieri da parte di numerosi residenti di Piazza Rossetti, infastiditi dai rumori molesti prodotti dai clienti di una pizzeria del posto.
I conseguenti controlli effettuati dalle pattuglie in circuito hanno portato all’identificazione di molti avventori del locale e la presenza fra questi, di un cittadino albanese residente ad Alessandria che ha destato un particolare sospetto, che si è consolidato quando l’uomo è stato visto salire in macchina con uno dei proprietari della pizzeria che lo ha riaccompagnato a casa.
Durante un incontro tra un uomo, proveniente da Novara, e i due titolari della pizzeria, i Carabinieri hanno assistito a uno scambio di sacchetti, probabilmente denaro in uno e droga nell’altro. Scattata l’irruzione nel locale, i militari hanno trovato oltre un chilo di cocaina. Considerata la quantità di droga e la presenza di un soggetto proveniente dal Piemonte con il chiaro compito di “corriere”, Procura e Carabinieri hanno deciso di proseguire l’attività investigativa approfondendo gli elementi acquisiti durante le perquisizioni personali e domiciliari contestuali agli arresti.
Visto il concreto pericolo di fuga del corriere, nel pomeriggio del 1° giugno i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno rintracciato l’uomo per dare esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso nei suoi confronti dal Magistrato titolare dell’indagine. Nella perquisizione che ne è conseguita i militari non hanno trovato droga ma denaro e una decina di cellulari che servivano, probabilmente, per tenere i contatti con la rete di spaccio.
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