Genova – La città è in allerta e Fegino trema. Dopo l’ultima esondazione, quella del 23 novembre 2019, c’è apprensione tra chi vive nella delegazione del Ponente. Il rio Fegino, sorvegliato speciale, si sta infatti ingrossando proprio nel punto dove è straripato l’autunno scorso.
Il Comitato Spontaneo Cittadini Borzoli e Fegino ha segnalato all’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Genova, Sergio Gambino, e a quello ai Lavori Pubblici, Pietro Piciocchi, che il rischio di allagamento è reale anche perché l’asportazione della terra sotto al pontino della ditta Podella non è stata ancora ultimata e questo potrebbe impedire il deflusso delle acque.
Speriamo che non si debbano contare altri danni. I commercianti della zona stanno ancora aspettando i rimborsi dell’alluvione di novembre e non ce la farebbero a rimettersi in piedi se dovesse arrivargli un’altra bordata del genere.
Le speranze ora guardano all’autospurgo che è piazzato in via Ferri e al cantiere appena aperto per la roggia Rolla che promette di risolvere finalmente il problema.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.