Genova – Tavoli che saltano. Nomi che si rincorrono. E un nulla di fatto sul candidato civico che sfiderà Giovanni Toti per la “Sinistra” ligure.
Eppure nella riunione di ieri l’intesa sembrava raggiunta e la candidatura del giornalista del Fatto Quotidiano, Ferruccio Sansa, ormai sostenuta da tutti, sia dagli stessi Dem di Andrea Orlando, che dai Cinquestelle di Vito Crimi, che dai LeU di Luca Pastorino.
Invece è tutto da rifare.
A mettere in discussione gli accordi è stato il PD ligure che stamattina, dopo la votazione della segreteria regionale, ha tirato fuori dal cilindro un NO che ha spiazzato tutti.
I Dem liguri, secondo quanto è uscito dal passaggio in via Maragaliano, sarebbero alla ricerca di un nome nuovo, come se non bastassero già tutte le figure tirate in ballo per queste elezioni, ma sempre disponibili a un accordo last minute: nel caso il nuovo concorrente non andasse a genio al tavolo romano, si tornerebbe a convergere su Sansa.
A pochi mesi dal voto c’è da chiedersi se ci sia qualcuno a “Sinistra” che vuole davvero governarla questa regione sfortunata, in preda al dissesto idrogeologico, con la Sanità tutta da rifare e un’economia alla canna del gas.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.