Dibattito sempre più acceso sulle ciclabili in città ma quanti conoscono le norme per una corretta circolazione delle bici?
Genova – Per guidare una bici, si sa, non è necessaria la patente e quindi non è detto che chi la usa abbia fatto un corso presso un’autoscuola ma anche chi la patente ce l’ha non è detto che si “ricordi” le norme del codice della strada.
Il circolo FIAB, amici della bicicletta, tutela i ciclisti ma li vuole anche indirizzare verso comportamenti leciti e che limitino i rischi per chi usa la mobilità dolce in città , con una campagna di comunicazione su come ci si deve comportare nel traffico.
È on line un vademecum (vedi QUI) compilato dal responsabile dell’Area Tecnica FIAB, Enrico Chiarini, redatto in base alle normative vigenti e a chiarimenti ministeriali in materia stradale sulla circolazione delle bici.”
Si possono trovare risposte a domande come “posso attraversare la strada restando in sella? Posso transitare sui marciapiedi? Posso transitare nelle aree pedonali?”, trovano risposta leggendo il vademecum. Unica cosa non ancora presente in questo manualetto sono le nuove corsie ciclabili tratteggiate solo in bianco comparse anche a Genova, ad esempio in Via Malta. Sono state introdotte nel codice della strada da meno di un mese con il Decreto Rilancio. Va sottolineato che le nuove ciclabili sono semplicemente delle corsie a transito promiscuo, quindi valicabili dagli altri mezzi e servono per indirizzare il ciclista verso una determinata direzione e per informare gli altri utenti della strada che di lì passano delle bici.
FIAB ritiene che una pacifica convivenza tra i vari utenti della strada sia possibile e solo rispettando tutti quanti le regole si potranno limitare il numero degli incidenti che ci vedono, purtroppo, ai primi posti nelle classifiche nazionali.
Parlando di incidenti, sono appena usciti i dati 2019, forniti dal Centro Regionale Monitoraggio e Analisi Incidentalità Stradale, gli incidenti stradali nella città metropolitana di Genova sono stati 4.574 con 5.481 feriti e 24 morti. Di questi incidenti il 16,13% hanno riguardato l’investimento di pedoni che ha anche avuto il triste primato di morti con il 37,50% ed l’1,6% hanno interessato ciclisti fortunatamente senza morti. Considerato che i pedoni, come i ciclisti, sono gli utenti deboli della strada e quando vengono investiti spesso dipende dalla velocità eccessiva dei mezzi a motore o dalla distrazione dei conducenti è necessaria una decisa azione di prevenzione da parte degli Organi di controllo stradale. Ma è auspicabile anche che tutti, pedoni, automobilisti e ciclisti, utilizzino comportamenti responsabili e rispettino le norme del codice della strada.
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