Agenzia di pratiche auto genovese coinvolta in maxi frode fiscale da 9 milioni di euro smantellata dalla Finanza. 5 arrestati

Genova – 1 agenzia di pratiche auto genovese sequestrata. 14 locali perquisiti in 4 Regioni. 9 misure cautelati emesse tra Genova, Roma, Avellino e Savona. 10 società coinvolte. Oltre 1 milione di euro di beni sotto sigilli.
Sono questi i numeri dell’operazione “Lockwheels”, condotta dall’alba di stamattina dalla Direzione Territoriale II – Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta – dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) e dal Comando Provinciale di Genova della Guardia di Finanza, e coordinata dal Sostituto Procuratore di Genova, Marcello Maresca.

I reati contestati sono quelli associazione per delinquere, finalizzata alla dichiarazione fraudolenta IVA, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento di scritture contabili e falso in atto pubblico.

L’indagine è nata da un’attività investigativa condotta dai funzionari delle Dogane, incrociatasi con analoga attività della Guardia di Finanza di Genova, che ha portato alla luce l’esistenza di un’associazione per delinquere, radicata nel capoluogo ligure e operante già dal 2016, finalizzata a consentire il vorticoso acquisto di veicoli, anche di alta gamma, di provenienza sia intracomunitaria che nazionale, in totale evasione di IVA e la loro successiva rivendita sul territorio, soprattutto a favore di acquirenti finali ubicati nelle regioni del Centro – Sud Italia, a un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello praticato dalla concorrenza.

Le condotte criminali, secondo quanto accertato, sono state poste in essere attraverso un complesso e sofisticato sistema fraudolento basato sull’interposizione di società “cartiere” e  l’utilizzo di soggetti “prestanome”.

Ingranaggio fondamentale delle attività illegali era un’agenzia di pratiche auto genovese – Centro Pratiche Auto Srl della Foce – che, in contrasto con le funzioni pubbliche ad essa assegnate, ha dato corso nel tempo alle numerose richieste illecite di immatricolazione di autoveicoli provenienti dal gruppo criminale. Per fare un esempio dell’entità delle false immatricolazioni, pensate che in un mese l’agenzia sbrigava le pratiche fasulle per 200 autoveicoli. Si parla dunque di un’attività di manomissione sistematica, protratta nel  tempo e molto ingente rispetto al numero dei veicoli e quindi ai danni causati alla libera concorrenza.

Per gli acquisti intracomunitari veniva presentata documentazione falsa presso gli Uffici della Motorizzazione Civile al momento dell’immatricolazione dell’automobile, in modo da far apparire gli stessi come effettuati dal soggetto privato e dunque già assoggettati ad IVA nel Paese di origine.

Per gli acquisti di auto da fornitori italiani il sistema era quello di simulare la propria condizione di esportatore abituale emettendo lettere di intento false, grazie alle quali i veicoli venivano acquistati senza di fatto corrispondere l’IVA dovuta.

Ancora in corso gli accertamenti per comprendere il meccanismo con il quale erano coinvolti gli autosaloni che poi rivendevano le auto.

La frode architettata ai danni dell’erario ha comportato l’evasione di oltre 9 milioni di euro di I.V.A. e delle imposte sui redditi, ancora da quantificare.

Le misure di custodia sono scattate nei confronti dei capi dell’organizzazione criminosa, 3 finiti in carcere e 2 ai domiciliari, e di altri 4 soggetti per i quali è scattato l’obbligo di dimora.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.