Genova – Avrebbe omesso di effettuare le ispezioni trimestrali di sicurezza nelle gallerie della tratta genovese, comprese le ultime di marzo e giugno.
Per questo Walter Cotugno e Stefano Puppo, i PM titolari di una delle quattro inchieste su Autostrade per l’Italia che si sono aperte dopo il crollo del Morandi, avrebbero notificato nelle scorse ore un avviso di garanzia con invito a comparire a Mirko Nanni, il nuovo direttore del tronco genovese di ASPI, quello che a gennaio 2019 aveva preso il posto di Stefano Marigliani, indagato per la tragedia del 14 agosto 2018.
Nei prossimi giorni il manager di ASPi sarà sentito in Procura dove dovrà spiegare la ragione dei mancati controlli, per lui l’ipotesi di reato è quella di omissione di atti d’ufficio.
Le indagini sui tunnel della rete genovese erano scattate dopo il crollo del 30 dicembre scorso sulla A26, dove un’ondulina si era staccata dalla volta della galleria Berté portandosi dietro nella caduta il cemento del rivestimento: 2 quintali e mezzo di materiale franato sulle carreggiate, per fortuna senza feriti.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.