Le mani della mafia sui lavori del tribunale di Caltanissetta

LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA: EMESSE 6 MISURE INTERDITTIVE E 1 MISURA DI ARRESTI DOMICILIARI SEQUESTRATI UN CONSORZIO D’IMPRESE NEL NAPOLETANO E DUE SOCIETÀ A MESSINA E CALTANISSETTA

Caltanissetta – “Mafia e antimafia” si incrociano nella storia dell’eterno cantiere del Tribunale di Caltanissetta. La Procura infatti, ha avviato un’indagine che ha portato all’ordinanza di misure interdittive e di arresti domiciliari,  nei confronti di 9 persone, a cui vengono contestati i reati di bancarotta fraudolenta e riciclaggio.

Nel 2011 i lavori furono aggiudicati ad un consorzio,  il Co.Ro.Im, il cui presidente era Angelo Romano, che sarebbe stato fatto fallire volontariamente per far sui che i lavori venissero affidati ad un altro consorzio, “Virgilio”, con sede legale a Napoli. Risultano coinvolte  altre società come la  “Cantieri Generali s.r.l.”, con sede a Caltanissetta, e “Polime s.r.l.” di Messina, poiché ritenute complici nel riciclare i proventi illeciti.  Nell’indagine spicca la figura di Gianpiero Falco, noto imprenditore di Napoli, rappresentante di società private e pubbliche, impegnato nell’associazionismo industriale e nell’antiracket.
Compare nell’inchiesta della Procura anche il messinese Francesco Scirocco, finito ai domiciliari, imprenditore già condannato per reati di mafia che ha nel suo passato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa per la sua vicinanza sia alla famiglia dei “Barcellonesi” che a quella di “Tortorici” dei Bontempo Scavo.

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Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.