Milano – In bici con gli sci in spalla per più di 300 km, affrontando 5000 metri di dislivello, da
Piazza della Scala alla vetta del Monte Rosa.
È la protesta climatica “La via (in)visibile” degli alpinisti Giovanni Ludovico Montagnani e Michele Dondi – che a gennaio avevano già raggiunto il WEF di Davos sugli sci -, che partirà il 27 giugno da Milano per porre l’attenzione sull’importanza di una decarbonizzazione dell’economia e sullo scioglimento dei ghiacciai alpini.
“Abbiamo organizzato questa azione – spiega Montagnani – per fare il possibile per ricordare che non dobbiamo tornare alla normalità, perché la normalità era il problema”.
La via percorsa dagli alpinisti, interamente visibile da Milano, è destinata a scomparire – dicono gli stessi
organizzatori dell’impresa – entro pochi anni a causa della crisi climatica.
Montagnani, ingegnere e fondatore del collettivo di divulgazione CrowdForest, e Dondi, analista programmatore, condivideranno la parte iniziale del viaggio, affrontato in regime di ‘self-sufficiency’ e senza emissioni climalteranti, con i supporter di Fridays for Future ed Extinction Rebellion:
il gruppo pedalerà insieme lungo i Navigli fino a raggiungere il Piemonte, poi i due alpinisti procederanno in solitaria fino ad Alagna dove lasceranno le biciclette e continueranno a piedi e con gli sci.
“Il caldo delle ultime estati – precisa Dondi – ha segnato il punto di non ritorno per il destino dei ghiacciai alpini: secondo studiosi e climatologi non ci sono speranze positive per la loro sopravvivenza. Se non si applicheranno modelli di business compatibili con il futuro dell’umanità e fortemente orientati all’abbattimento delle emissioni di CO2, la specie umana è destinata allo stesso scenario: non ci saranno possibilità di sopravvivere”.
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