LA CAMPAGNA PER SALVAGUARDARE LE API, UNA SPECIE A RISCHIO ESTINZIONE, PASSA ALLA FASE CONCRETA: OGGI LA CONSEGNA DI 50 ALVEARI A CINQUE APICOLTORI NEL COMUNE COLPITO DAL SISMA DEL 2016
Amatrice (RI) – Devastata dal sisma del 2016, con tanto impegno e coraggio Amatrice si sta faticosamente risollevando. Tappa di questo percorso di rinascita sarà anche Save The Queen, la nuova campagna di Beeing e Legambiente, che oggi donerà 50 alveari a cinque apicoltori dell’area del cratere centrale del terremoto di quattro anni fa.
Resilienza e operosità uniscono infatti, in un filo ideale, gli abitanti colpiti dal terremoto e le api, specie a rischio estinzione e impollinatori preziosissimi su cui l’associazione ambientalista punta a sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni, offrendo al contempo un’opportunità di rinascita economica in luoghi che attendono ancora di ripartire.
A ricevere in dotazione gli alveari saranno le apicoltrici e gli apicoltori Valentina Capone e Alessandro Novelli di Amatrice; Gaia Giulia di Sabatino di Torano Nuovo; Roberto Pichini di Spelonga (frazione di Arquata del Tronto) e Annamaria Martini di Venarotta.
Una donazione che consentirà loro di fare ripopolamento degli insetti impollinatori, ma anche di avvicinare tutti al mondo delle api: insieme a 45 arnie classiche, saranno loro consegnate, infatti, anche cinque arnie tecnologiche pensate per permettere a chiunque di osservarle in totale sicurezza e senza disturbarne il lavoro, in piena linea con la missione divulgativa di Save The Queen. Dopo il lancio della campagna, che ha preso ufficialmente il via lo scorso 20 maggio in occasione della Giornata mondiale delle Api, si passa dunque alla fase operativa.
LE API, UNA SPECIE A RISCHIO
Che cosa rischiamo di perdere insieme alle api? In Europa l’84% delle specie coltivate e il 78% delle specie dei fiori selvatici dipendono dall’impollinazione degli insetti, ma secondo i dati Fai aggiornati al 2019 il 37% delle api è in declino.
Se guardiamo all’Italia, nel 2019 la produzione di acacia e agrumi – strettamente legata al lavoro degli impollinatori – ha registrato una contrazione del 41% rispetto alle attese: secondo l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), ciò ha comportato una riduzione dei ricavi per gli agricoltori stimata in circa 73 milioni di euro.
Se l’impollinazione delle api dovesse venire meno, sarebbero a rischio la sicurezza alimentare e la varietà dei cibi che finiscono sulle nostre tavole.
Minacciate dai cambiamenti climatici, ma anche dall’uso massiccio di pesticidi in agricoltura, le api necessitano di interventi tempestivi di salvaguardia e di buone pratiche agricole incentrate sulla tutela della biodiversità. Un percorso virtuoso che, nel caso di realtà come Amatrice e di altri comuni del Centro Italia, può e deve intrecciarsi con produzioni di qualità capaci di tenere in vita territori di straordinaria bellezza che recano i segni di una devastazione economica e socio-culturale cui non è stato ancora posto rimedio.
Ben 303 le vittime del terremoto che tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 ha cancellato interi paesi, colpendo un’area di oltre 8 mila chilometri quadrati tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, abitata da 600 mila persone che in molti casi hanno perso tutto. Tra loro, tantissimi cittadini che hanno scelto di non abbandonare la propria terra e che oggi rappresentano una speranza concreta affinché la ricostruzione, ancora da compiersi, sia incentrata sulle comunità e soprattutto sui giovani.
“La scelta di presentare la nuova fase di Save The Queen ad Amatrice non è casuale: abbiamo voluto dare un segnale per il futuro in un territorio dove tante donne e uomini, nonostante la crisi dovuta all’emergenza Covid-19 e le conseguenze del sisma, continuano a gestire le proprie imprese, tenendo vive comunità altrimenti destinate a scomparire a causa dello spopolamento. Con la consegna delle arnie agli apicoltori, quest’oggi vogliamo contribuire al rilancio di luoghi che hanno moltissimo da offrire, in termini di risorse umane, produttive, ambientali – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Quello svolto dalle api, del resto, è un servizio ecosistemico essenziale e irrinunciabile. La moria di questi insetti, che negli ultimi anni ha subito una brusca accelerazione, va fermata prima possibile. Servono modifiche al prossimo piano d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, una riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura e una maggiore diffusione del biologico: tutti passi importanti nella sfida ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, in cui si inserisce la nostra campagna”.
LE AZIONI DI SAVE THE QUEEN
La consegna degli alveari ad Amatrice è soltanto una delle azioni di cui si compone la campagna, che punta a creare diversi alveari sparsi per la Penisola.
Insieme all’adozione delle arnie, Save The Queen prevede anche una mappatura in tutta Italia per individuare proprio attraverso le api pesticidi e metalli pesanti; la nascita di nuovi orti urbani; accordi con aziende agricole per tutelare e incrementare la presenza di api e insetti pronubi nei territori; campagne informative rivolte ai cittadini con percorsi didattici e attività di sperimentazione che coinvolgeranno il mondo universitario e della ricerca; pressing sul mondo istituzionale per chiedere interventi e risposte concrete; la creazione di una rete di Comuni amici delle api; la creazione di una rete di Parchi “Save The Queen”, con azioni economiche a sostegno diretto di filiere agricole produttive virtuose; e la realizzazione di una linea di miele Save The Queen, una selezione di mieli italiani di alta qualità, prodotti nel massimo rispetto delle api e degli ambienti naturali.
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