Milano – Un consulente finanziario come complice per ottenere informazioni sulle aziende in difficoltà e la grande disponibilità economica della ‘ndrangheta, sono gli ingredienti che dopo un anno di indagini hanno portato all’arresto di quattro persone da parte della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.
Alfonso Pio, figlio di quel Domenico Pio presunto boss della ‘ndrangheta di Desio, è uno dei nomi che compare nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari di Milano Guido Salvini, su richiesta dei PM Adriano Scudieri e Francesco Cajani.
L’attività investigativa, coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, dimostrerebbe che Alfonso Pio, già arrestato nella maxi inchiesta “Infinito” del 2010, avrebbe messo le mani sull’Hotel del Golfo di Finale Ligure, a Savona, dopo aver minacciato i soci della Confort Hotels & Resorts Srl attuando “un’estorsione aggravata dal metodo mafioso” e facendosi consegnare “i certificati cartacei attestanti la titolarità delle quote della società”. In questo modo Pio obbligava la società proprietaria dell’Hotel del Golfo “a non dare seguito al contratto preliminare di vendita delle medesime quote già stipulato” con un altro socio.
Non solo.
Alfonso Pio avrebbe preteso che la sua compagna, Nelli Gubina, detta Stella, potesse soggiornare gratuitamente in una suite dell’albergo a 4 stelle, appositamente predisposta e “a lei riservata, sia nella stagione estiva che in quella invernale, nonostante l’hotel fosse chiuso al pubblico da ottobre ad aprile”.
Nel giugno 2018 avrebbe anche minacciato “di morte” un dipendente dell’hotel dicendogli “che Stella può prendere quello che vuole… il capo sono io”.