Traffico di rifiuti in Lombardia: falsi formulari, false pesate e camion vuoti che fingono di scaricare il materiale. 42 società coinvolte e 14 arresti

DALLE INTERCETTAZIONI DELLA FINANZA: “QUALCUNO STA LAVANDO I SOLDI. LI STA LAVANDO LEI O QUELLO CHE NON LI HA DENUNCIATI IN ITALIA?”

Milano – Ha portato a 14 arresti il blitz di stamattina della Guardia di Finanza di Legnano, seguito all’inchiesta della DDA di Milano su un maxi traffico illecito di rifiuti, “principalmente rottami ferrosi”, che venivano movimentati “senza tracciabilità” e con compravendite effettuate “in nero”.

Secondo quanto comunica il Procuratore, Francesco Greco, sette degli arrestati si trovano in carcere, mentre gli altri sette sono ai domiciliari, tra questi anche un commercialista di Cuggiono, comune della Città Metropolitana di Milano.
28 sono gli indagati per i quali è stato disposto il sequestro dei beni, per un valore di 15 milioni di euro, in più rientrano nell’inchiesta altri 25 soggetti che risultano sottoposti ad accertamenti.
42 sono, invece, sono le società e le ditte individuali del settore dei rifiuti cadute nell’indagine.

LE INDAGINI
Gli accertamenti sono partiti da una “verifica fiscale nei confronti di una società operante nel commercio di rottami ferrosi” che è risultata “evasore totale dal 2011”. Da qui, è emerso che un maxi quantitativo di rifiuti, circa 74.000 tonnellate, “è risultato in gran parte inesistente e falsamente documentato con formulari, documenti di trasporto e pesate”.
Di più.
Attraverso “video riprese effettuate all’ingresso e all’interno del principale centro di raccolta dei rottami ferrosi” gli inquirenti hanno anche documentato che “i camion arrivavano fingendo di scaricare materiale ma di fatto erano vuoti”.
I rifiuti che venivano realmente movimentati, invece, non erano tracciati, “il produttore” veniva occultato e le compravendite erano “in nero”.

I REATI
Tra i reati contestati, oltre all’associazione per delinquere e al traffico di rifiuti, ci sono la frode fiscale, l’autoriciclaggio e il trasferimento fraudolento di denaro, reati tutti aggravati “dall’aver commesso i fatti” per mezzo di un’“organizzazione criminale transnazionale che operava in Lombardia, Ungheria e Croazia”.

SEQUESTRO PREVENTIVO PER OLTRE 15 MILIONI DI EURO
Nell’elenco dei beni degli indagati sottoposti a sequestro preventivo per oltre 15 milioni di euro si contano “15 immobili, 4 complessi aziendali, 6 veicoli, quote societarie di 9 aziende e il saldo attivo di oltre 50 tra conti correnti e depositi finanziari”.

ECCO IL VIDEO CON LA TRASCRIZIONE DELLE INTERCETTAZIONI

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.