Novi Ligure – Sono le 3 e mezza di notte, l’estate è iniziata ma la prima notizia di quella giornata non è buona. Squilla il telefono del 112, l’operatore risponde e una voce chiede aiuto, presumibilmente con queste parole: “Mia figlia è astata aggredita, l’hanno rapinata e violentata”.
La giovane donna prima di essere trasportata all’ospedale di Novi Ligure ha il tempo di raccontare ai militari la peggior serata della sua vita.
Incubo
Infatti, come in un film dell’orrore che si rispetti, verso le 23.40, la ragazza, alla guida della sua auto stava tornando a casa, normalmente, come molte altre sere. Ma questa volta la strada è occupata da un grosso ramo. Scesa dall’auto per spostarlo viene aggredita da un uomo, armato di roncola e con il volto coperto da un passamontagna . Nonostante lo spavento la ragazza, che chiameremo Luisa, riusce a chiudersi nell’auto ma l’aggressore rompe il finestrino e la costringe a sedersi sul sedile del passeggero.
“Spostati sennò ti ammazzo”.
A quel punto l’incubo è appena iniziato e normalmente, come succede nei film, non finisce bene. L’aggressore usa le fascette da elettricista per bloccare Luisa, le i è terrorizzata. L’uomo sposta l’auto verso una stradina laterale dissestata, poi si ferma e fa scendere la ragazza a cui lega anche le caviglie. Fruga nella borsetta, non trova soldi, rovista ancora, non c’è nulla di valore.
A questo punto scatta la rabbia, con un coltello puntato alla gola minaccia Luisa di ucciderla. Poi arriva la violenza. L’uomo è totalmente fuori controllo, è arrabbiato, fa sedere Luisa in auto. Lei è terrorizzata, lo asseconda e questo le salva la vita. Abusa di lei una seconda volta.
Poi le permette di risalire in auto, le restituisce gli indumenti e si dilegua tra i cespugli.
L’incubo è finito e Luisa è viva.
I Carabinieri cominciano la dare la caccia a questo criminale, mettono insieme i pezzi, fanno combaciare i dettagli. La prima sensazione è che il ricercato sia del posto. Anzi, man mano che le ricerche proseguono, i militari sono certi che sia un profondo conoscitore dei sentieri e che abbia raggiunto quella strada attraversando lo Scrivia che ha numerose zone in secca. Poi, quasi decisivo, emerge un fatto accaduto mesi prima. Nello spesso posto con le stesse modalità un uomo aveva trovato la strada, quella che da Stazzano conduce a Cassano Spinola, ostruita da un grosso ramo. L’automobilista sceso dall’auto per spostare i rami aveva notato del movimento tra i cespugli, e un’ombra dileguarsi quasi subito.
Pericolo scampato
Ma una altro episodio, accaduto nella notte tra il 28 e il 29 giugno, fa pensare che nella zona ci sia un criminale seriale. Nel percorrere in auto lo stesso tratto di strada, un’altra donna trova i rami che le impediscono di procedere. Ma insospettita, invece di scendere, ingrana la retromarcia e si mette in salvo. L’auto viene colpita da oggetti e pietre, forse nel tentativo di fermare la sua fuga, e la donna scampata al pericolo vede una figura scappare tra i cespugli.
La perquisizione
Le indagini dei carabinieri continuano, e la preoccupazione sale. Da un identikit psicofisico viene individuato un agricoltore del posto che con le donne non ha mai avuto un buon rapporto, e alcuni episodi hanno avuto anche rilevanza penale. I sospetti diventano indizi e per trasformarli in prove viene chiesto un decreto di perquisizione per l’abitazione dell’agricoltore.
La perquisizione dà i suoi frutti in quanto i militari riuscivano a rinvenire il passamontagna indossato dall’uomo, le fascette dello stesso tipo di quelle utilizzate per legare la ragazza e la roncola impugnata per minacciarla, ma anche gli abiti da lui indossati mentre compiva il reato e degli indumenti intimi che egli aveva portato via alla giovane vittima.
A questo punto il presunto aggressore viene arrestato e condotto nel carcere di Alessandria dove ieri il Giudice ha convalidato il fermo per violenza sessuale aggravata, tentata rapina, sequestro di persona e furto.
Adesso quelle strade sono un po’ più sicure.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.