GENOVA: SCONTRI DI PIAZZA MARSALA
SI CONTINUA AD ATTACCARE I POLIZIOTTI CON PREGIUDIZIO.
“Lo avevamo dichiarato il 24 maggio 2019, ovvero un giorno dopo gli scontri accaduti a Genova durante il comizio di Casa Pound autorizzato improvvidamente dal Sindaco Bucci in Piazza Marsala: “Ancora una volta la nostra categoria rischia di diventare il capro espiatorio della piazza violenta”.
Ebbene, in quei giorni la nostra categoria diede segnali importanti a partire dalle scuse del Questore di Genova al giornalista coinvolto ma sopratutto da parte di quei poliziotti che spontaneamente si misero a disposizione dell’autorità giudiziaria competente per le valutazioni del caso.
Segnali importanti che però non sono stati colti da chi evidentemente vuole ostinatamente far passare l’immagine della Polizia violenta, anti democratica non volendo riconoscere, a questo punto dolosamente, lo sforzo messo in campo da chi ha sempre creduto nei valori democratici del nostro corpo anche quando non c’era un Capo della Polizia come Gabrielli che ha avuto la coerenza di riconoscere errori veri e infanganti.
Per questo sono davvero indignato e deluso dal taglio che è stato dato per annunciare pubblicamente il proseguimento del procedimento giudiziario a carico dei colleghi interessati, messi alla berlina con nomi e cognomi: trattamenti che spesso non viene nemmeno riservato ai delinquenti che i poliziotti con il loro lavoro, mettono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sono anni che a Genova lavoriamo per isolare definitivamente chi tenta di alimentare all’interno della nostra categoria il dannoso corporativismo ideologico per evitare di essere utilizzati come uno strumento di politiche demagogiche ed è per questo che il SIAP non accetta che a Genova l’immagine della Polizia di Stato debba per forza essere riflessa con contorni torbidi riferiti al passato.
Vorrei ricordare che mentre i poliziotti coinvolti si sono fatti avanti, non ci risulta che il Sindaco che ha deciso la location di Piazza Marsala per una manifestazione di quel tipo, provocatoria e anti democratica abbia chiesto scusa.
Una piazza ad hoc per mettere in atto imboscate da parte di chi invece di protestare democraticamente ci ha attaccato con pietre, biglie di ferro, bastoni, monete sputi ect.
Bisogna andare avanti e chi crede nel valore democratico delle istituzioni continuerà a farlo ma abbiamo bisogno di sentirci circondati da coerenza e non da un indelebile pregiudizio che alimenta dannoso corporativismo interno”.
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