Sequestrate 240.000 mascherine destinate al Servizio Sanitario Nazionale: non garantivano la protezione dal Covid

Non si fermano le speculazioni sui dispositivi di protezione individuale, oggi l’ennesimo sequestro di materiale non sicuro

La Spezia – Non avrebbero garantito la protezione dal Covid-19 le mascherine sequestrate stamattina dalla Guardia di Finanza di La Spezia e destinate agli operatori sanitari degli ospedali di Parma e Spezia.
Presidi non sicuri che potevano costituire “un serio pericolo di contagio per gli utilizzatori”, scrivono le Fiamme Gialle.

Certificati di conformità rilasciati da enti non autorizzati

Gli accertamenti hanno colpito un’azienda importatrice di Santo Stefano Magra, comune dello spezzino, che aveva ottenuto un contratto di fornitura dall’Azienda Ospedaliera di Parma per la consegna di 1.100.000 mascherine FFP2 e di tipo chirurgico, che sono risultate non conformi.
Al momento di rilasciare le dichiarazioni doganali, infatti, l’importatore aveva presentato certificati di conformità rilasciati da enti non autorizzati.

Il sequestro

I militari, insieme all’Agenzia delle Dogane, sono risaliti al container dove l’azienda immagazzinava le mascherine, e le hanno messe sotto sequestro insieme a quelle già consegnate agli ospedali di Parma e Spezia. Quest’ultimo le aveva ricevute in piena emergenza Coronavirus, con grave rischio per il personale sanitario.
Per fortuna il sistema di controllo di entrambi i nosocomi si era accorto in tempo della non conformità e i presidi non sono mai stati distribuiti.

Nel corso dell’operazione, gli inquirenti hanno individuato e sequestrato altre 120.000 mascherine dello stesso appalto, stoccate presso il Cargo Village dell’Aeroporto di Pisa, e pronte a partire per l’Ospedale di Parma.

Nel complesso, il sequestro ha tolto dalla circolazione 241.216 mascherine – 80.000 chirurgiche e 161.216 FFP2 – non sicure.

st

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.