Genova – L’udienza dell’incidente probatorio per la vicenda del crollo del viadotto Morandi è terminata oggi alle 11 e trenta, con una proroga che sposta la data della prima perizia al 31 ottobre.
Il calendario dei lavori del Gip, Angela Nutini, prevede di concedere un mese di tempo per tutte le perizie. Poi da dicembre partirà una serie serrata di udienze sino ad esaurimento dell’incidente probatorio.
I tempi però potrebbero allungarsi ai primi mesi del 2021 e a questo punto il tutto rischia di trascinarsi ancora per un paio d’anni, prima di riuscire ad avere qualcuno sul banco degli imputati.
“Ci sono stati momenti durissimi, tanti eventi che si sono trasformati in altro dolore”. E ancora: “Noi tempo ne abbiamo a differenza delle persone che sono state sacrificate, trucidate, nel viadotto Morandi”.
Ha avuto parole dure nei confronti di coloro che sono ritenuti responsabili del crollo del viadotto, Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle vittime del 14 agosto 2018. E alla domanda del collega Paolo Colombo sulla revoca delle concessioni ad Autostrade, Diaz ha risposto: “Penso che sia un dovere, perché non si tratta di una questione politica, si tratta di una questione di dignità, di rispetto della vita. Hanno giocato con la vita di chiunque stesse attraversando il viadotto”.
Il reperto 132
Eppure stamattina la sensazione che abbiamo avuto nel vedere le decine di avvocati e consulenti salire verso l’aula nel padiglione blu della fiera di Genova non è stata rassicurante.
Ha lasciato in bocca il sapore acre che si prova quando una questione apparentemente semplice comincia a ingarbugliarsi.
Nonostante quello che i laboratori svizzeri dell’Empa avessero certificato, lo stato di usura del reperto 132.
fp
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.