Autostrade scampa la revoca?

Revoca sì o revoca no? Nella lunga notte del Consiglio dei Ministri, il passo indietro dei Benetton apre la strada all’accordo sulle concessioni

Roma – È durato sei ore il CdM di questa notte, in discussione lo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia.
Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive per definire la vicenda.

Rinuncia a tutti i giudizi contro il Decreto Genova e il Milleproroghe

Il primo dei punti della proposta di ASPI al CdM prevede misure compensative a suo carico per 3,4 miliardi di euro, e poi la riscrittura delle clausole della convenzione sulle concessioni per adeguarle all’articolo 35 del “Milleproroghe”, quello che ha ridotto da 23 a 7 miliardi l’indennizzo in caso di revoca.

In più Autostrade rinuncia a tutti i giudizi promossi contro il Decreto Genova e le attività di ricostruzione del ponte Morandi, a quelli contro le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), e ai ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del “Milleproroghe”.
Condizione necessaria per mantenere la concessione anche l’accettazione della nuova disciplina tariffaria introdotta dall’Authority dei Trasporti.

Cambi in vista nell’assetto societario di ASPI

Altro passo indietro dei Benetton è quello sull’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti al 51% con lo scorporo di ASPI da Atlantia. Questo porterà il peso azionario della famiglia veneta tra il 10 e il 12%, soglia che non consente l’ingresso nel CdA, e trasformerà Autostrade in una public company.

Un processo che si completerebbe nel giro di sei mesi o un anno con la quotazione in borsa che dovrebbe portare a una società con un azionariato diffuso alto, fino al 50%, in cui potrebbero entrare nuovi soci, anche tramite cessione diretta a investitori istituzionali di gradimento di CDP, abbassando ulteriormente il peso della famiglia Benetton.

In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.

Considerato il contenuto delle proposte, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca della concessione potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo.

E intanto Atlantia recupera anche in borsa e il titolo vola a +20,58%.

st

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.