“Un uomo intrappolato in una rete di sfortune e traumi personali, macchiato dall’antipatia di Benedetto Croce che ce lo ha tramandato così, come un poeta delle piccole cose, quasi regionale. Un poeta romagnolo”.
Ci spiega così Francesca Sensini il titolo del suo ultimo libro edito dal Melangolo, “Pascoli maledetto”.
L’omicidio del padre
E ci propone una nuova chiave di lettura: inserire il poeta in una cornice europea.
“Certo Pascoli amava la sua terra”, continua l’autrice precisando che però “il rapporto con la Romagna era molto contrastato e pesantemente segnato dall’omicidio del padre. Un caso di cronaca nera tutt’ora insoluto”.
Ucciso per strada da due sicari ignoti, Ruggero Pascoli morì sotto le fucilate mentre il carretto sul quale viaggiava proseguiva la sua corsa da solo, trasportando il corpo tirato dalla mitica cavallina storna.
Era il 10 agosto 1867 e suo figlio Giovanni aveva 11 anni.
Il Pascoli anarchico e quello delle osterie
Eppure in Pascoli c’è di più.
“C’è un giovane che è stato in prigione per le sue idee politiche, un anarchico che teneva banco nelle osterie di Bologna. E invece la vulgata ci ha tramandato il poeta maturo, dopo i 30 anni, quello che vive con le sorelle, lo stesso che ha tentato di dare un ‘immagine pubblica che si adattasse ai loro desideri di donne morigerate e religiose, e che quindi si è autocensurato”, racconta Sensini che poi rivela come Pascoli sia ancora un poeta tutto da decifrare: “Nel libro cerco di raccontare anche questa autocensura sofferta”.
E in effetti “c’è altro da vedere oltre quest’uomo ingrassato, che beveva molto. Non è un mistero, ma sembra che nella narrazione dominante questo non vada detto perché fa brutto. Pascoli è il poeta della natura, dei bambini, e il Pascoli alcolista suona male”, continua la scrittrice che aggiunge con una punta ironica: “Però di fatto è morto di cirrosi epatica”.
Sui giornali dell’epoca si cercò di edulcorarne la morte e si parlò di metastasi. Una censura sulla sua vita e sulla sua fine.
Gli aneddoti sul set RAI di Castelvecchio Pascoli
“Pascoli maledetto” è una storia “che non avete ancora sentito e che ho cercato di raccontare come in un romanzo”, conclude l’autrice che ci svela: “Nel mio libro ho inserito una serie di aneddoti che mi ha raccontato Marco Guerrini, l’attore che ha interpretato il poeta per una fiction RAI, girata a Castelvecchio Pascoli. Ecco proprio qui, durante le riprese sono successe cose molto particolari che scoprirete leggendo. E anch’io Marco l’ho incontrato il 10 agosto, data pascoliana per eccellenza”, e vorrà pur dire qualcosa…
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Da venerdì 17 luglio il libro sarà in vendita nella libreria genovese “L’amico ritrovato”, mentre il lancio ufficiale nazionale è spostato al 23 luglio a causa dei ritardi del corriere in tempi di Covid.
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.