Salerno – Sono 20 gli allevamenti di bufale da latte finiti nel mirino della Finanza. Tutti sul fiume Sele.
Qui, allevatori con ben pochi scrupoli scaricavano i liquami dei reflui zootecnici direttamente nei corsi d’acqua, attraverso sistemi di canalizzazione, pozzetti e tubazioni interrate realizzate appositamente per eludere i controlli.
Delle 20 imprese bufaline, verificate nell’ambito di un’operazione denominata “Sele pulito”, ben 8 sono risultate non in regola con la normativa ambientale e una fuori norma perchè impiegava personale extra comunitario in nero e con i permessi di soggiorno scaduti. Questo ha portato alla denuncia dei titolati e al sequestro di 118.000 metri quadrati di aree aziendali.
L’ultimo intervento, quello di oggi, ha interessato un’azienda di Eboli in località Campolongo, a poche centinaia di metri dal mare. Qui i controlli hanno accertato anche gravi maltrattamenti agli animali: i vitelli, ad esempio, non avevano acqua a disposizione né lettiere e, in alcuni casi, stavano ammassati in box di ridotte dimensioni, senza alcuna possibilità di muoversi.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.