Lo stop sulla A7 ha provocato da sempre code e rallentamenti su ponte Morandi. Oggi per evitare l’imbuto in uscita dal nuovo viadotto basta una mano di vernice
Genova – Siamo alle battute finali della costruzione del nuovo ponte.
“Un progetto che non ha avuto il benché minimo coraggio di affrontare una soluzione viabilisticamente più valida e che non ha rimediato ai tanti errori del vecchio tracciato, ma siamo ancora in tempo”.
A spiegarcelo è Luigi Sessarego, già ideatore dell’adeguamento del casello di Genova Aeroporto dopo l’emergenza seguita al crollo del Morandi, che ha avuto un’idea semplice per evitare l’imbuto e le code in uscita dal nuovo viadotto per chi si avvia verso la A7 Nord.
Ma andiamo con ordine.
“La grande responsabilità delle code che si formavano sul ponte in direzione Genova o Milano, erano dettate dall’incredibile STOP che tutti i veicoli provenienti da Ponente e diretti verso Nord, cioè verso Bolzaneto, Milano, Ge-Est, e Livorno, dovevano rispettare a favore di chi, entrando a Ge-Ovest, fosse diretto sulla A7 Nord”, chiarisce Sessarego aggiungendo che la colpa dei rallentamenti andava “alla scelta di permettere ai veicoli entrati a Ge-Ovest e diretti sulla A7 Nord di occupare entrambe le corsie, quella di marcia e quella di sorpasso, fin dall’uscita della galleria S. Bartolomeo, la prima dopo la barriera. Questo obbligava i veicoli che dal ponte proseguivano sull’elicoidale e poi sulla A7 Nord, a cedere la precedenza“.
E sappiamo tutti con quali ripercussioni sulla viabilità del ponte e del Ponente genovese.
Le zebre sulla A7
Che fare allora adesso che abbiamo un viadotto tutto nuovo?
“È semplice”, continua Sessarego chiarendo che “una proposta attuabile da subito per evitare imbuti, è quella di evitare il transito lungo la linea che in foto è nera e gialla (corsia di marcia A7 Nord) dipingendo per un centinaio di metri le strisce bianche a zebra che permettano la formazione di traffico ben convogliato in direzione Nord. La vediamo nella foto sotto, qui dove al posto dello STOP ci sarà un cartello GO”.
Tutto qui? Sembrerebbe di sì. Evitare le code è solo questione di una mano di pittura.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.