‘Ndrangheta internazionale: scattano nuovi arresti per la cosca Anello-Fruci di Vibo

Operazione “Imponimento”: altri cinque arresti per gli uomini della cosca

Catanzaro – Tra la serata di ieri e la mattinata di oggi, i militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, hanno dato esecuzione a 75 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Catanzaro, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, con il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e il Sostituto Procuratore Antonio De Bernardo, a seguito della fase successiva all’esecuzione, avvenuta il 21 luglio scorso, del fermo di indiziati di delitto emesso dopo l’operazione “Imponimento”, che ha riguardato la potente locale di ‘ndrangheta delle famiglie Anello e Fruci di Filadelfia (VV).

L’adozione del fermo eseguito il 21 luglio per i delitti di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione finalizzata alla produzione, al traffico di sostanze stupefacenti e altri numerosi delitti, è intervenuta in concomitanza con un’attività analoga svolta in Svizzera, con l’esecuzione di arresti e perquisizioni da parte dell’Autorità Elvetica.

I nuovi arresti di oggi

Oltre 80 gli arresti di oggi: per 75 indagati si tratta della convalida del fermo ma per altri di una nuova ordinanza.
In particolare sono scattate le manette per 64 indagati, tra cui il capo cosca Rocco Anello già detenuto, e gli arresti domiciliari per 11 indagati.

Le misure cautelari hanno riguardato anche altri soggetti che non comparivano nel provvedimento di fermo di luglio.
Il GIP, infatti, ha ritenuto valide le esigenze cautelari nei confronti di Fabio Schicchi (in servizio all’INAIL di Vibo Valentia), di Vincenzo Renda (avvocato e imprenditore turistico di Vibo, già agli arresti nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott), di Giuseppe Fortuna di Sant’Onofrio (imprenditore), di Romeo Ielapi (imprenditore di Filadelfia ritenuto legato boss Rocco Anello), e di Giuseppe Rondinelli di Filadelfia (finito ai domiciliari).

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