Commemorazione vittime del Morandi, Possetti: “Mettere all’angolo un sistema marcio che ha permesso il crollo di un ponte”

Nel giorno del secondo anniversario della strage del Morandi, un discorso durissimo di Egle Possetti contro ASPI: “Da Autostrade solo profonda arroganza”

Genova –  Vibrano ancora di rabbia le parole di Egle Possetti, la Presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che oggi dalla Radura della Memoria ha criticato aspramente Autostrade per l’Italia per “le dichiarazioni di arroganza di questi due anni, l’arroganza che a muso duro non ha chiesto scusa nei tempi umanamente accettabili”, e poi sulle concessioni ha sottolineato che “dovremo nuovamente tornare liberi di firmare concessioni eque e mettere all’angolo un sistema marcio che ha permesso il crollo di un ponte in Italia nel 2018, una strage che non sarebbe mai dovuta accadere”.

Una strage in attesa di giustizia e per la quale i tempi del processo si stanno allungando.
L’incidente probatorio del 14 luglio, in effetti, si è concluso con un rinvio al 31 ottobre. Il calendario dei lavori del GIP Anna Nutini prevede di concedere un mese di tempo per tutte le perizie. Poi da dicembre partirà una serie serrata di udienze fino all’esaurimento dell’incidente probatorio.
I tempi però potrebbero allungarsi fino all’inizio del 2021 e a questo punto si rischia che debbano passare altri due anni prima di riuscire ad avere qualcuno seduto sul banco degli imputati.

“La giustizia è un deterrente contro il  ripetersi di altre stragi”, ha continuato Possetti che sui tempi del giudizio ha commentato: “Non è più accettabile che i processi possano durare decenni e le parti lese, oltre al dolore profondo, debbano attendere una giustizia che forse non arriverà mai. La verità dovrà diventare anche la verità processuale”, ha concluso davanti al Ministro Bonafede e al Procuratore Cozzi seduti in prima fila.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.