Genova – Mai come in campagna elettorale la politica è disposta ad ascoltare i cittadini.
E proprio per questo ci auguriamo che nel peregrinare in cerca di voti, i candidati alle regionali facciamo un salto a Fegino per sniffare l’aria salubre che emana dai depositi costieri della Iplom.
Non è un fatto nuovo la puzza.
Continui miasmi riconducibili alle attività dell’impianto di stoccaggio di idrocarburi disturbano gli abitanti di questo borgo retrocesso che un tempo poteva godere di un bel paesaggio agricolo ma che oggi è pesantemente alterato da questi depositi petroliferi.
Le segnalazioni degli abitanti si susseguono periodicamente e periodicamente sono ignorate.
Dimenticati anche dall’esodo dei comizi, ai residenti di Fegino sono negate persino quelle quattro righe di copia e incolla usate per scatenare i supporter dei candidati sui social.
st
Leggi anche
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.