Non è un caso di omonimia.
Il dirigente incaricato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco a svolgere il ruolo di vice direttore negli staff didattici dell’89^ corso allievi vigili del fuoco per la Regione Sicilia è proprio Giuseppe Pipitone, quello sotto inchiesta a Trapani per le mazzette nei concorsi per vigile del fuoco ad Alcamo.
Era il 2017 e la graduatoria con i suoi 250 nomi è attiva ancora oggi.
Un nome già noto
Indagato per corruzione continuata insieme al collega Alessandro Filippo Lupo, già sospeso e sotto indagine a Benevento, secondo gli inquirenti i due avrebbero messo in piedi un sistema per reclutare, proprio durante i corsi allievi, gli aspiranti pompieri ai quali proporre i pagamenti per superare gli esami.
Chi pagava veniva inserito in un elenco, ritrovato a casa di Pipitone e ora posto sotto sequestro, con indicata di fianco al proprio nome la tangente sborsata. Le carte riportano somme che vanno dai 500 ai 3.000 euro a testa.
Allievi a lezione da un dirigente indagato
Eppure oggi questo personaggio ricompare come vice direttore negli staff didattici che dovranno gestire l’esito dell’ultimo corso programmato proprio in Sicilia.
Ma che gli allievi vadano a lezione dal dirigente indagato non sembra attirare molta attenzione, eccetto quella della sezione pubblico impiego della Confederazione Unitaria di Base che infatti ha denunciato l’affidamento di questo bizzarro incarico al Ministero dell’Interno e ai PM.
“Per questioni di opportunità e di credibilità del Ministero dell’Interno e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco”, scrive il sindacato CUB in una pec al Sottosegretario con delega al Dipartimento Vigili del Fuoco, Carlo Sibilia, “si chiede togliere l’ing. Giuseppe Pipitone da qualsiasi incarico legato a selezioni, commissioni d’esame, prove ginniche e quant’altro e, quindi, di revocargli l’incarico”.
Di più. Conclude il sindacato: “Per le medesime motivazioni, viste anche le indagini in corso della Procura di Benevento per reati di corruzione nei concorsi VVF, si chiede di sospendere con effetto immediato le assunzioni dalle graduatorie concorsuali sotto indagini”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.