Il taglio dei parlamentari colpirà anche la rappresentanza regionale, soprattutto in Senato
Con l’eventuale taglio dei parlamentari, su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi con il referendum del prossimo 20 e 21 settembre, si annuncia un vero e proprio cambiamento in Parlamento. A cambiare sarà anche la rappresentanza regionale soprattutto in Senato.
Con la vittoria del Sì, ad esempio, la Lombardia sarà la regione che perderà il maggior numero di senatori: passerà dagli attuali 49 a soli 31 seggi a Palazzo Madama, perdendone ben 18. La Lombardia finirà dunque con l’avere un senatore ogni circa 326mila abitanti, invece degli attuali 206.203.
In termini di rappresentatività, la Campania sarà la seconda regione a pagare le conseguenze del taglio di 115 senatori che ridurrà a 200 i componenti eletti dell’Assemblea del Senato. La regione guidata da De Luca infatti, passerà da 29 a 18 senatori, perdendone 11. L’Umbria ne avrà uno ogni 220mila a fronte degli attuali 126mila.
Le regioni che non subiranno cambiamenti nella loro rappresentanza al Senato saranno le più piccole.
Uno solo resterà il senatore della Valle d’Aosta e due resteranno quelli del Molise. Inalterata, dunque, la rappresentatività per numero di abitanti dei senatori eletti in queste regioni: uno ogni 125.501 in Valle d’Aosta e uno ogni 151mila in Molise.
Alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’Umbria, l’Abruzzo, la Basilicata e la Calabria, saranno colpite più considerevolmente dal taglio e perderanno quasi la metà dei loro rappresentanti attuali a Palazzo Madama.
Ecco di seguito un quadro riepilogativo della rappresentanza in seggi per regione al Senato per come è attualmente e per come sarà se il referendum passerà, con l’indicazione dei seggi a cui ciascuna regione dovrà rinunciare.
Seggi attuali, seggi futuri e popolazione
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