Nuovo Galliera, la Corte dei Conti apre un’indagine: Bagnasco “invitato a dedurre”

Genova – È un invito a dedurre quello che è stato notificato dalla Corte dei Conti della Liguria al Consiglio d’Amministrazione dell’ospedale Galliera, di proprietà della Curia genovese.

Tra i nomi finiti sotto la lente dei giudici amministrativi c’è anche il cardinale Angelo Bagnasco, ex presidente del CdA e ora sostituito dal nuovo arcivescovo di Genova Marco Tasca.
L’indagine della Corte dei Conti riguarda 
l’acquisto del Bar Bruna per realizzare il nuovo ospedale. Secondo la giustizia contabile, il prezzo pagato, oltre 350 mila euro, sarebbe fuori mercato e potrebbe costituire un danno erariale. I vertici dell’ospedale sostengono che l’operazione è stata compiuta con fondi privati dell’ente ecclesiastico. Il bar sarebbe stato pagato 185 mila euro e il resto dei soldi sarebbero andati al titolare come buonuscita.

Attualmente il bar è aperto, affidato in comodato d’uso agli ex proprietari, ma si trova davanti a quello che dovrebbe diventare il punto di ingresso del nuovo ospedale, in corso Aurelio Saffi, e secondo il progetto verrà demolito.

Oltre al cardinale Bagnasco, sono 14 i componenti del CdA “invitati a dedurre”. Tra gli altri: Giuseppe Zampini, presidente di Ansaldo Energia e vice presidente del CdA, Luca Beltrametti, professore di Economia all’università di Genova, il direttore generale del Galliera Adriano Lagostena, il direttore sanitario Giuliano Lo Pinto, e l’ingegnere Ugo Salerno, amministratore delegato del Rina.
L’indagine era partita da un esposto dell’ex consigliera regionale Cinque Stelle, Alice Salvatore. 

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