Zuccarello: il comitato perde al TAR la battaglia contro il bitume

Il 3 settembre la pubblicazione della sentenza: bocciato il ricorso contro l’ampliamento dello stabilimento Icose SpA

Savona – “Respinti”. Così ha stabilito la Prima Sezione del tribunale Amministrativo ligure che ha giudicato il ricorso, i motivi aggiunti e la domanda risarcitoria nei confronti dello stabilimento Icose SpA di Zuccarello.

A chiedere l’annullamento dell’autorizzazione all’ampliamento dell’impianto erano stati il comitato di zona, il WWF di Savona e i Verdi Ambiente e Società che ora, come ultima spiaggia, dovranno decidere se rivolgersi al Consiglio di Stato.

L’Icose, dunque, potrà continuare nel suo progetto di raddoppio della produzione di bitume nonostante i disagi alla popolazione.
Disagi che sono innegabili visto che anche la Provincia di Savona, con la nuova Autorizzazione Unica Ambientale del 2019, ha riconosciuto che esistono problematiche ambientali tanto significative da ordinare delle modifiche all’impianto.

Ma allora cos’è che andato storto?

Ce lo spiega Marco Grondacci, giurista ambientale di frontiera, che punta l’attenzione  anche sulla questione dell’addebito delle spese processuali nei ricorsi in materia ambientale.
La giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, infatti, a tutela dei cittadini prevede la non eccessiva onerosità. Nel caso Zuccarello, invece, oltre ad aver perso, il comitato è stato condannato a pagare 2.000 euro per ogni controparte. A occhio e croce, se contiamo anche le spese accessorie, dovranno sborsare 10.000 euro.
E tutto per aver cercato di tutelare la salute pubblica. Come si dice, il danno e la beffa.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.