Gratteri: “Rinascita-Scott è il processo di ‘ndrangheta con la più alta percentuale di colletti bianchi e uomini dello Stato infedeli”
Roma – In attesa che sia terminata l’aula bunker di Lamezia Terme, è iniziata ieri mattina a Rebibbia la prima delle dieci udienze preliminari romane del maxi processo contro la ‘ndrangheta, “Rinascita Scott”.
Alla sbarra boss e gregari di tutte le cosche di ‘ndrangheta del vibonese ma anche imprenditori, uomini dello Stato, colletti bianchi, massoni. Un vero e proprio “sistema” elaborato per controllare e gestire il territorio.
E infatti sono ben 452 gli imputati smascherati dall’inchiesta coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Vibo Valentia, messa a segno a dicembre scorso dal Procuratore Nicola Gratteri.
Tra i 4 che hanno chiesto il rito abbreviato anche l’ex parlamentare di Forza Italia, l’avvocato Giancarlo Pittelli.
“È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo”, aveva dichiarato Gratteri in conferenza stampa il giorno del blitz aggiungendo che “abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo, ma l’operazione ha interessato tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell’ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione”.
Non solo, per “l’eccezionale gravità delle contestazioni, in 3 casi è stato disposto il carcere anche per gli ultra 70enni”.
Blitz della DDA di Catanzaro contro la ‘Ndrangheta: trovato un pizzino con i riti di affiliazione
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta