‘Ndrangheta internazionale: armi, droga e latitanti tra Liguria e Costa Azzurra

Operazione “Ponente Forever”: 18 mesi di indagini e decine di arresti dei carabinieri del ROS

Genova – È sempre più chiaro il legame ‘ndranghetista che unisce Calabria e Liguria per poi sconfinare in Costa Azzurra. Talmente chiaro da attivare un’importante collaborazione italo-francese per la lotta alla criminalità organizzata che in queste ore ha messo a segno 46 arresti.

13 gli indagati italiani per traffico di armi e sostanze stupefacenti, per la fabbricazione di documenti falsi, nonché per aver agevolato la latitanza di Filippo Morgante, esponente di spicco della cosca Gallico di Palmi, una delle ‘ndrine più pericolose dell’intero “Mandamento Tirrenico”.

33 sono invece gli indagati francesi, accusati di banda armata, traffico di droga e armi, riciclaggio e rapina.

18 mesi di indagini

Dopo 18 mesi di indagini, coordinate dai magistrati genovesi Marco Zocco, Giovanni Arena e Francesco Cozzi, i carabinieri del ROS e del comando provinciale di Imperia insieme ai colleghi della Gendarmerie Nationale di Marsiglia e Parigi, hanno documentato un giro di droga e armi (anche da guerra come Skorpion e Kalashnikov), tra Carmelo Sgrò, legato anche da parentela con la cosca Gallico, e Viegas Dos Santos Patrick Anthony, l’indagato francese in rapporti con la famiglia Magnoli di Gioia Tauro, da anni insediata in Costa Azzurra. Entrambi erano posti a capo  delle reti che operavano rispettivamente in Liguria e in Costa Azzurra.

Non solo.
Gli inquirenti hanno individuato e arrestato in flagranza anche 5 soggetti che in questo circuito criminale si occupavano della logistica: dalla movimentazione delle droghe al censimento dei canali di distribuzione dello stupefacente sul territorio ligure. Più un gruppo di albanesi che riforniva la cocaina.

Un latitante che gira per l’Italia tra i summit di ‘ndrangheta

Nell’ottica di quello che è il welfare della mafia, secondo gli inquirenti Carmelo Sgrò avrebbe favorito la latitanza di Filippo Morgante provvedendo ai suoi spostamenti, fornendogli documenti d’identità falsi, mettendogli a disposizione degli immobili in Francia e sostenendolo economicamente con i proventi dell’attività delittuosa. Praticamente un reddito di emergenza da 2.000 euro al mese!
Nel corso delle indagini, tra l’altro, è emerso che Sgrò avrebbe accompagnato il latitante ai summit di ‘ndrangheta che si svolgevano a Imperia o a Bergamo, e in un caso fino in Calabria per permettergli di incontrare moglie figlia.

Basta nominare la Calabria per mettere in riga anche la mala francese

Risulta dalle intercettazioni che lo stesso Sgrò si sia avvalso di alcuni esponenti della cosca Gallico, legati alla famiglia di narcotrafficanti calabresi Magnoli stanziata a Vallauris, per fare la voce grossa e recuperare in Francia una partita di 11 chili di cocaina sottrattagli dagli indagati francesi. E parliamo di merce che immessa sul mercato frutta almeno 390mila euro. “Devo andare in Calabria?”, sarebbero le parole sibilline registrate dagli investigatori a dimostrazione della forza intimidatoria della ‘ndrangheta che riesce a mettere in riga anche la mala francese.

I nomi degli indagati

Simone Calvini, 46 anni, nato e residente a Sanremo
Axel Carbone, 24 anni, nato a Nizza e residente a Sanremo
Luca Colombi, 43 anni, nato e residente a Sanremo
Andrea De Iaco, 49 anni, nato a Sanremo residente a Cipressa
Giuseppe Di Giorno, 50 anni, nato e residente a Sanremo
Giuseppe Lo Iacono, 38 anni, nato a Sanremo e residente a Taggia
Mirko Lo Iacono, 33 anni, nato a Sanremo 33 e residente a Imperia
Samuel Scurti, 34 anni, nato e residente a Sanremo
Carmelo Sgrò, 38 anni, nato a Oppido Mamertina (RC) e residente a Sanremo
Raffaele Vitale, 50 anni, di Sanremo
Domenico Magnoli, 39 anni, nato a Cannes e residente a Valbonne (FR)
Walter Gambeggi, 32 anni, Cuneo
Jacopo Vargiu, 25 anni, nato a Ciriè (Torino) e residente a Boissano (Savona)
Armand Kercuku, 33 anni, nato in Albania, residente a Parma
Viegas Dos Santos Patrick Anthony alias Jekas Patrick Anthony, 32 anni, nato a Parigi residente a Cannes
Elisa Quentin Remy, 32 anni, nata a Angers (Francia) e residente a Cholet

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.