USB Vigili del Fuoco: “In isolamento è finito solo il caposquadra. Comando sempre in ritardo con la prevenzione”
Genova – Caposquadra dei Vigili del Fuoco in isolamento precauzionale ma i suoi uomini restano in caserma.
Succede nel distaccamento di Bolzaneto dove, giovedì sera a fine turno, un caposquadra ha scoperto che la figlia è risultata positiva al Covid-19 ma in quarantena è finito solo lui.
La denuncia arriva da Davide Palini, coordinatore regionale USB Vigili del Fuoco, che tiene a sottolineare come la gestione dell’emergenza sanitaria da parte del comando genovese faccia acqua da tutte le parti.
Il problema evidenziato dal sindacato, infatti, è che mentre il 118 ha messo in quarantena tutta la famiglia del vigile del fuoco, i suoi colleghi sono “liberi” in attesa dei risultati del tampone del caposquadra.
“Sono già passati 5 giorni”, precisa il sindacalista sottolineando che “abbiamo quattro uomini confinanti nel distaccamento ma che la sera se ne tornano tranquillamente a casa”.
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Continua il coordinatore regionale di USB: “Ad ogni cambio turno c’è comunque un contatto con l’altro personale. Quando montano al lavoro incrociano un turno e quando smontano ne incrociano un altro”. Di sicuro avranno le mascherine ma “la caserma è piccola, stanno nella stessa camerata e usano gli stessi bagni”.
Una bomba a orologeria.
Eppure il comando ha deciso di agire solo dopo che si sapranno i risultati del tampone al caposquadra, risultati che forse arriveranno oggi.
“Ma intanto sono passati cinque giorni. E poi? Se fosse positivo che succede? Si metteranno in quarantena tre turni? 15 uomini?”, si arrabbia Palini che poi conclude con una nota critica: “Si doveva chiudere subito la caserma, sanificarla e mettere in quarantena tutta la squadra. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto il comando è sempre in ritardo nella prevenzione, e poco attento ai protocolli”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.