Milano – Erano specializzati in rapine in villa, spesso ai danni di soggetti deboli. Per questo 7 persone appartenenti a un gruppo sinti, operante fra Lombardia e Piemonte, erano state arrestate nel 2016. Le indagini, però, non si erano concluse e la notte scorsa i Carabinieri del Comando Provinciale di Pavia, insieme con gli agenti della Dia di Milano hanno eseguito il sequestro dei beni ritenuti appartenenti al capo dell’organizzazione. Al termine dell’analisi patrimoniale eseguita nei confronti di Alessandro Derossi, nullafacente e residente ad Asti, il Tribunale di Torino, su proposta della Direzione Investigativa antimafia ha disposto il sequestro di 12 immobili e diversi terreni, dislocati fra le provincie di Asti, Alessandria, Pavia e Savona. Fra i beni sequestrati, la villa ad Asti dove viveva Derossi, due appartamenti a Pavia e a San Genesio ed Uniti (sempre in provincia di Pavia) che venivano usati come base per le rapine in zona fino alle province di Brescia Bergamo e Piacenza, e un appartamento a Finale Ligure.
Ottantadue sono le rapine che vengono addebitate al gruppo, in un caso anche con l’uso della violenza. Il loro modus operandi era quello di presentarsi alla porta mostrando il tesserino da carabiniere. Si facevano aprire raccontando di essere sulle tracce di un ladro o di aver ricevuto una segnalazione. Per questo, al termine dell’operazione i Carabinieri hanno sottolineato che solo personale completamente in divisa può chiedere di entrare in casa e solo con un documento di richiesta del tribunale.
Chiara Pracchi
Giornalista per passione, mi occupo soprattutto di mafie e di temi sociali. Ho collaborato con PeaceReporter, RadioPopolare, Narcomafie, Nuova Società e ilfattoquotidiano.it.
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