“Cinquantuno donne hanno affermato di essere state sfruttate o di avere subito abusi sessuali o molestie da uomini, per lo più stranieri, che si erano qualificati come operatori umanitari/sanitari a Beni nel Nord-Kivu, provincia fortemente colpita dalla 10ma epidemia di ebola tra il 2018 e giugno di quest’anno”.
Lo scandalo Oxfam
Questa la notizia riportata da Africa Express e ci rimanda al 2018 quando Oxfam, una delle maggiori organizzazioni umanitarie mondiali venne travolta dallo scandalo legato ad abusi sessuali ad Haiti.
Scandalo che l’allora Ministra britannica per la Cooperazione Internazionale, Penny Mordaunt, definì come un un “fallimento morale”.
Oxfam fu anche sospettata di avere tenute nascoste le dimissioni dei funzionari coinvolti, molti dei quali trovarono posto in altre associazioni umanitarie.
Nello scandalo finì anche Save the Children che a mezzo stampa dichiarò la propria “tolleranza zero” nei confronti delle 31 accuse di molestie sessuale che alcuni membri dello staff avevano mosso nei confronti di altri membri.
Abusi in piena epidemia di ebola
Insomma una storia schifosa che sembra ripetersi oggi nella Repubblica Democratica del Congo, dove le donne vittime di abusi hanno accusato anche personale dell’Agenzia per le Migrazioni (OIM), di Medici senza Frontiere (MSF), Oxfam, World Vision, ALIMA (Alliance for International Medical Action), nonchè personale del ministero della Sanità congolese.
Trovare la verità in una storia come questa non sarà facile.
I luoghi in cui si sono svolte le violenze sono così remoti e pericolosi che probabilmente i numeri che conosciamo rappresentano solo la parte emersa del problema.
fp
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