La madre del bimbo chiede un’indagine della Curia. La sostiene nella sua battaglia anche da don Manganiello, prete di strada di Scampia
Napoli – “Il comportamento del parroco; mi ha lasciato basito e sconcertato. La disabilità non può essere un motivo per negare il sacramento della Eucaristia”.
Sulla vicenda del piccolo Massimo, il bimbo autistico che secondo la madre Mary sarebbe stato escluso dalla Prima Comunione in una parrocchia del quartiere Poggioreale di Napoli, interviene anche don Aniello Manganiello, “prete di strada” che ha combattuto e continua a battersi contro la camorra in uno dei luoghi della città, Scampia, dove è alta la pervasività della criminalità organizzata.
“Le persone diversamente abili – sottolinea don Aniello, di recente tornato in città – sono pure dentro, sono senza malizia e non hanno la capacità di fare il male. Sono un sacerdote guanelliano e nelle case dove ospitiamo i diversamente abili, che san Luigi Guanella chiamava ‘buoni figli’, partecipano alla santa Messa e normalmente ricevono l’Eucarestia”. Per don Manganiello, “è auspicabile un intervento illuminante da parte dei responsabili della catechesi. Una situazione che necessita di una soluzione a vantaggio del ragazzo nel rispetto della sua dignità di persona fatta a immagine e somiglianza di Dio”.
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