Genova – Siamo in emergenza Covid. Da mesi si sapeva che il virus avrebbe avuto una recrudescenza autunnale ma vista la situazione dei nostri ospedali stamattina, a quanto pare si è fatto poco o nulla.
Come al solito le responsabilità verranno rimpallate dalle regioni al governo centrale e viceversa. Sta di fatto che tra la politica che gioca a fare equilibrismo e i DPCM spesso contraddittori ci siamo noi, i cittadini.
Stamattina sono intasati i pronto soccorso dello Scassi, della Galilea e del San Martino.
Mancano i letti, mancano le barelle e le procedure di accesso sono rallentate. Le ambulanze sostano in coda in attesa che i pazienti vengano ricoverati. Come previsto nascerà anche il problema della sanificazione delle ambulanze, operazione costosa che le pubbliche assistenze dovranno sostenere in attesa dei rimborsi.
Come d’incanto, passati il sole estivo e le consultazioni elettorali si ripiomba nella verità. Un sistema sanitario che non funziona. E come sempre in barricata troveremo i lavoratori degli ospedali che dovranno fare le nozze con i fichi secchi.
Pubbliche assistenze: pochi DPI e pochi rimborsi ma tanto impegno per combattere il Covid
Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.