Associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative, eseguite 13 misure cautelari personali. Indagate complessivamente 27 persone tra cui 5 avvocati

Associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative, allo sfruttamento della prostituzione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio: eseguite 13 misure cautelari personali. Indagate complessivamente 27 persone, tra cui 5 avvocati

Bari – Truffe assicurative che hanno portato all’arresto di 27 persone tra cui 5 avvocati. Questa in sintesi l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bari che ha smantellato un’organizzazione indagata per associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, peculato, simulazione di reato, calunnia, autocalunnia, falsa testimonianza, favoreggiamento personale, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, falsità materiale commessa dal privato, soppressione,  fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e riciclaggio e autoriciclaggio, commessi nel territorio nazionale nel periodo 2016 – 2019.

27 le persone indagate, di cui 5 avvocati del Foro di Bari

Sono, complessivamente, 27 le persone indagate, di cui 5 avvocati del Foro di Bari. Una lista di reati lunga scaturita da segnalazioni pervenute alla Procura della Repubblica da diverse compagnie assicurative riguardanti presunte anomalie nella liquidazione di indennizzi conseguenti a incidenti stradali, riconducibili al medesimo gruppo di persone e le cui vertenze legali sono state patrocinate dal medesimo avvocato del Foro di Bari.

In particolare, le intercettazioni telefoniche effettuate dalla Guardia di Finanza e i conseguenti riscontri documentali eseguiti dall’Arma dei Carabinieri hanno evidenziato sin dal principio l’esistenza di un’organizzazione criminale ben strutturata – con puntuale suddivisione di ruoli e compiti – dedita prevalentemente alle frodi in danno di società assicuratrici, nonché alla commissione di una lunga serie di reati.

Falsa documentazione sanitaria

Le truffe venivano attuato mediante la produzione di falsa documentazione sanitaria, come certificati medici o prescrizioni di esami strumentali, false testimonianze rese in occasione delle denunce dei simulati sinistri stradali mai avvenuti, oppure avvenuti, ma falsati nelle dinamiche, avvalendosi di testimoni compiacenti.

Aborti per incidenti mai avvenuti

Addirittura tra i sinistri simulati sono emersi all’attenzione degli investigatori due incidenti che avrebbero determinato aborti in due donne appartenenti al gruppo criminale, in realtà intervenuti per altre cause.
Per uno di essi in virtù di un protocollo d’intesa sottoscritto con l’Associazione Nazionale fra le Imprese assicuratrici (A.N.I.A.) – è riuscita ad impedire, grazie all’attiva collaborazione dell’ufficio antifrode della compagnia assicurativa interessata, la liquidazione di un risarcimento danni di euro 100.000,00 all’avvocato coinvolto e alla sua cliente.

Favoreggiamento della prostituzione

Dalle attività di indagine è, in più, emerso che il gruppo criminale era attivo anche nel favoreggiamento e nello sfruttamento della prostituzione, inducendo o agevolando donne di varia nazionalità a prostituirsi presso immobili  adibiti a falsi centri massaggi e  concessi in locazione ad alcune Onlus. Nello specifico, l’organizzazione si occupava del reclutamento delle donne, dell’inserzione di annunci “hot” su siti internet, dell’ingaggio di centraliniste e telefoniste che prendevano appuntamenti con la clientela, della gestione dell’attività di meretricio e della riscossione dei proventi illeciti.

Il capo dell’amministratore era un pubblico ufficiale

Il capo dell’organizzazione, inoltre, nella sua funzione di amministratore di sostegno nei confronti di persone incapaci di intendere e volere, ha sottratto 68 mila euro ai suoi assistiti. Per lui le accuse sono anche di riciclaggio e auto riciclaggio nell’ambito della compravendita di auto.

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