Botta e risposta su villa Serra, Piciocchi: “Mai parlato di vendita. Un caso montato”. Sanna: “Se entra un privato non è come avere una governance pubblica”. Campora: “Il modello è villa Pallavicini”. Crivello: “Una follia”
Genova – C’è stata un po’ di maretta, ieri in Consiglio Comunale, sulle voci che in questi giorni davano villa Serra di Comago in vendita ai privati. Primo fra tutti, a scatenare la polemica sui social, il presidente del Municipio V Valpolcevera, Federico Romeo, che ha infiammato la successiva alzata di scudi dell’opposizione.
“L’amministrazione genovese sarebbe folle a pensare di cedere ai privati una perla, una delle ville più belle d’Italia che nel 2015, con Michele Casissa presidente, è passata da 20.000 visitatori a 130.000″, ha sottolineato il consigliere Gianni Crivello capogruppo della Lista Crivello, lanciando una frecciata all’amministrazione genovese che detiene il 70% del consorzio: “Ovviamente, bisogna metterci degli amministratori che lo sappiano fare perché se passano il loro tempo a litigare, a non saper leggere i bilanci e a interpretarli, è chiaro che poi l’offerta cala”.
Di un’offerta poco soddisfacente avevano parlato l’assessore al Bilancio, Pietro Piciocchi, e il presidente dell’assemblea consortile, Matteo Campora, proprio durante l’ultima seduta in Sala Rossa: “Non voglio fare polemiche” ma il nostro intento è “disegnare un nuovo percorso per villa Serra che ha davvero tante ulteriori potenzialità, finora non sempre utilizzate. Prima di inviare la lettera ai sindaci abbiamo avuto degli incontri dove, riservatamente, almeno pensavamo, gli interessati hanno concordato tutti che l’attuale modello di gestione della villa da parte del consorzio non è di soddisfazione e che si debba dare una svolta, magari prendendo ad esempio quello che il sindaco Marco Doria ha fatto a Pegli per villa Pallavicini”.
Adibita ad uso pubblico nel 1982, la villa è di proprietà dei comuni di Genova, Sant’Olcese e Serra Riccò che per gestirla hanno costituito un consorzio “che a sua volta si serve di una cooperativa di diritto privato. Quindi oggi il gestore operativo è una cooperativa di diritto privato”, spiega Piciocchi sottolineando che l’intento dell’amministrazione è quello di “togliere di mezzo il consorzio nell’intermediazione tra i comuni e il privato, per poi andare a gara per l’affidamento della gestione”.
Secondo il Comune di Genova, infatti, il consorzio sarebbe inutile perché “oggi c’è già un privato che mi fa un servizio. Ecco, io invece vorrei avere una concessione“, rimarca ancora Piciocchi accusando l’opposizione di aver “montato un caso” perché “nessuno ha mai parlato di venderla”.
Di tutt’altro avviso Armando Sanna, sindaco di Sant’Olcese e neo eletto Vice Presidente del Consiglio regionale. Per lui l’operazione non è così trasparente nel senso che “se entra un privato non è come avere una governance pubblica che decide chi e che cosa viene svolto all’interno del parco. Perché magari tra cinque anni il privato lascia la villa che crolla, oppure decide di inserire a villa Serra una spa o una piscina”.
Insomma, una questione ingarbugliata in cui è difficile avere un quadro ben chiaro. “Già un mese fa, l’unico dipendente del consorzio ha ottenuto la mobilità in altro comune”, tiene a chiarire Sanna che poi esprime un sospetto: “Questo mi fa pensare che ci sia già un piano per smantellare il percorso pubblico”.
E certo che accusare il consiglio di amministrazione di cattiva gestione in pieno lockdown, a villa chiusa per l’emergenza sanitaria e con un quarto delle entrate, non aiuta a pensar bene. Tanto più che Piciocchi avrebbe detto a Sanna di “cercarsi un liquidatore”.
“A questo punto ho chiesto un tavolo tecnico”, conclude Sanna che spera si concretizzerà a giorni per capirci qualcosa di più. Ecco, anche noi aspettiamo di sapere quale sarà il futuro di villa Serra.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.