Padiglione C del Galliera, Toti: “Ancora da verificare se potrà essere davvero messo in funzione”

Genova – Ogni domanda non fatta è una risposta non ricevuta. Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Tutto vero in un mondo normale. Poi esiste la realtà che ti inchioda al fatto che le domande si possono anche fare, ma ricevere le risposte non è così scontato. Anche se le risposte le deve dare un ente pubblico.

Domande senza risposta

Mesi fa abbiamo chiesto a ASL3 quanto sia effettivamente costata la “nave ospedale” Splendid. E chissà se a fronte dei costi totali, quell’operazione un buon padre di famiglia l’avrebbe fatta. Abbiamo un documento, pubblico, dove sono indicati un po’ di costi, ma che riteniamo siano  poca cosa rispetto alle spese di allestimento, condizionamento, attrezzature elettroniche, letti, materassi, armadietti  e comodini impiegati per ospitare i 191 pazienti .  Ma anche i costi di smontaggio e riadattamento della nave a utilizzo concluso.
Perchè oggi dopo 7 mesi dal lockdown ci ritroviamo, come molti scienziati, medici e virologi avevano previsto, in un’emergenza sanitaria che è un vero e proprio stress test per le nostre strutture ospedaliere.

Ospedali del Ponente e della Valpolvecera

Cosa sappiamo di certo? Che lo Scassi a Sampierdarena non ha più la cardiologia perchè i posti letto sono stati convertiti in “Covid”, che l’Evangelico a Voltri è Covid, che il Micone è Covid, e che il Gallino lo è in parte. Per farla breve la Valpolcevera e il Ponente non hanno un ospedale “pulito”. Ma come se non bastasse, se il cuore di qualche cittadino dell’entroterra dovesse dare qualche problema, il primo pronto soccorso disponibile è proprio lo Scassi, che è quasi sempre in sofferenza. In caso di ricovero la prima struttura dotata del reparto di Cardiologia è il Galliera. Non proprio una situazione rassicurante.

Tende da campo

Stamattina il Presidente Toti ha presentato le 6 tende da campo messe a disposizione dalla Croce Rossa e posizionate davanti all’ingresso del pronto soccorso del San Martino. Sarebbe una scelta condivisibile se fosse stata fatta nella primavera scorsa, in piena emergenza sanitaria, quando siamo stati colti impreparati dal virus. Ma a distanza di 7 mesi lascia veramente un po’ perplessi. Considerando che la sanità ligure è stata depotenziata negli ultimi decenni, e considerando che l’attuale amministrazione rieletta non ha invertito le tendenza ma ha proseguito nel processo do privatizzazione, si poteva almeno pensare a soluzioni meno spartane e ruspanti delle tende da campo. E stamattina abbiamo provato a chiedere al Presidente del perchè non si sia scelto, già mesi fa, di far ripartire il padiglione C del Galliera  invece di spendere denaro in una nave che oggi non abbiamo più. La risposta è stata che  comunque il Padiglione C andrà demolito per il progetto del “Nuovo Galliera” e che sarebbe costato più della nave. Nave che oggi non abbiamo, padiglione C che invece avremmo e costi di cui non abbiamo contezza precisa, né per il padiglione, né quelli completi e ripartiti per ogni ente o azienda intervenuti nella realizzazione e nello smontaggio della Splendid. Secondo l’opinione del Presidente Toti l’operazione Splendid e quella del Padiglione C (o di qualsiasi altro padiglione dismesso) non sono né compatibili né comparabili. Il che è tutto da dimostrare.

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