Milioni di euro, conti in Svizzera e supercar: in manette Tomas Georgijevsky, truffatore seriale

Auto di grossa cilindrata e contanti in Svizzera: la Polizia di Stato sequestra beni a un noto truffatore “rip deal”.

Milano – Ieri gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno eseguito un sequestro antimafia disposto dal Tribunale di Milano, Sezione Misure di
Prevenzione, su proposta del Questore di Milano, nei confronti di Tomas Georgijevsky , cittadino serbo di anni 43, noto pregiudicato per reati contro il patrimonio,
specializzato nelle truffe “rip deal”.

Sceicchi, nobili, diplomatici, in realtà truffatori

Gli agenti hanno sequestrato un appartamento con annesso box sito a Parabiago (MI), un vasto terreno ubicato a Vimercate (MB) e due autovetture marca BMW di grossa
cilindrata, oltre a conti corrente bancari i cui saldi sono in corso di quantificazione, per un valore complessivo di circa un milione di Euro.
Nel corso degli anni Georgijevsky ha fornito agli organi di polizia ben otto identità diverse, realizzando truffe su tutto il territorio nazionale.
Letteralmente l’espressione “rip deal” può essere tradotta come “affare strappato”. I truffatori, spacciandosi per facoltosi uomini d’affari, sceicchi, nobili,
diplomatici, oppure spesso attribuendosi titoli accademici, guadagnano la fiducia di ignare vittime, per lo più stranieri nordeuropei che vengono agganciati sul web e
successivamente incontrati in lussuose location, come grandi alberghi o circoli privati, ove vengono loro prospettati vantaggiosi affari immobiliari o riguardanti
opere d’arte.

Carta straccia in cambio di soldi veri

Una volta guadagnata la loro fiducia scatta la truffa vera e propria: i malfattori propongono alle vittime un cambio di valuta a condizioni particolarmente favorevoli,
facendo intendere che si tratta di “denaro sporco”. A questo punto viene realizzato lo scambio ma, a fronte del denaro autentico, nella valigetta che viene consegnata
alle vittime è presente carta straccia coperta solo in superficie da banconote autentiche oppure banconote false.
In questo modo Georgijevsky, attivo in questo settore fin dal 2002, è riuscito a mantenere un altissimo e del tutto ingiustificato tenore di vita: da ultimo, il 21
marzo scorso, durante il lockdown per l’emergenza sanitaria da Covid-19, è stato fermato presso il valico di Gaggiolo dov’è trovato in possesso di 8200 Euro in
contanti, somma di cui non ha saputo giustificare il possesso.

Una lunga carriera

Nel 2002, a Milano, ha raggirato un imprenditore friulano, fingendosi interessato ad acquistare un’immobile; dopo aver concordato un cambio di valuta presso un noto
albergo del capoluogo, un complice ha strappato alla vittima una valigetta contenente 45.000 Euro.
Nel 2003, ad Albenga, con le stesse modalità si è impossessato di 50.000 euro strappati ad una donna, che li custodiva nella sua borsetta.
Nel 2004 è stato coinvolto in una complessa operazione di Polizia Giudiziaria riguardante ben 11 “batterie” dedite alla realizzazione di truffe rip-deal
che facevano capo ad una “cupola” milanese di cui era parte. Le vittime preferite dell’associazione a delinquere erano imprenditori prevalentemente
stranieri (tedeschi, austriaci, francesi, svizzeri).
Durante un controllo della Polizia, nel 2014 è stato trovato in possesso di banconote false da 500 euro.
Nel 2016 è stato coinvolto nell’indagine “Vecchia Guardia” riguardante numerose truffe avvenute a Padova, Roma, Vimercate (MB), Pordenone, Firenze, in danno di
cittadini cinesi ed italiani.
Anche sua moglie annovera diversi precedenti per reati contro il patrimonio (principalmente furti in abitazione), così come due dei suoi quattro figli.
Gli ultimi redditi dichiarati da Georgijevsky e dai suoi familiari risalgono al 2005. In tutta la loro vita, la famiglia in questione ha dichiarato entrate per poco
più di 30.000 Euro, nemmeno sufficienti a finanziare l’acquisto di un’Audi A8 avvenuto nel 2001, pagata circa 55.000 Euro.